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NON SI CHIUDONO LE SCUOLE MA SI APRONO LE PLURICLASSI

13 settembre 2009 Nessun Commento
Cari lettori,
vorrei tornare sul problema della scuola e degli accorpamenti per specificare meglio il mio pensiero.
Non sono campanilista e non tifo nè per Montebello, nè per Fossato, nè per Saline. Amo il mio paese, questo è vero ma sono convinto che il bene degli altri valga più di ogni altra cosa.
E quando questo bene si riferisce a chi non può scegliere, come è il caso dei più piccoli, allora mi attacco ancor di più alle giuste ragioni.
In tutta questa vicenda, delle scuole medie, non penso che abbiano vinto i ragazzi nè la loro formazione e cultura.
Questa purtroppo è passata in secondo piano.
Mi riferisco ai ragazzi di Montebello e a quelli di Fossato, vittime della riforma e di quanto alla stessa si è legato negli ultimi giorni.
Dopo mille discorse di è giunti ad una conclusione: scuole aperte in tutti i centri e pluriclassi ovunque.
Mi chiedo cosa possono imparare le prime e le terze classi messe insieme così come le seconde e le terze.
Ve lo dico io. Non potranno imparare più di tanto. Questa è la grande verità.
Eppure i genitori amano i loro figli più di ogni altra cosa. Più di loro stessi.
Questa è un’altra grande verità ma a volte l’orgoglio porta a fare scelte diverse.
Sarebbe bello poter fare classi con pochi alunni ma questo con l’attuale riforma non è possibile.
E la colpa è di tutti e di nessuno. Il Governo ha stabilito così.
Ha stabilito che possono stare anche 32 ragazzi in una classe. Poi cosa imparano poco importa. Se saranno impreparati non son problemi dello Stato.
Per ritornare al nostro discorso, dunque, la scuola Media poteva essere concentrata a Fossato o a Montebello, a Masella; ovunque ma la stessa si doveva chiamare ed essere luogo di vera formazione non posto in cui vengono riuniti i ragazzi per far loro trascorrere cinque ore.
Non discuto sulla buona intenzione e sull’alta professionalità dei professori, nè sulla mturità dei ragazzi, ma la cultura è una cosa seria e non la si può trasmettere in condizioni drastiche.
E le pluriclassi rappresentano proprio questo. Rappresentano l’anticamera dello sterminio del sapere.
Mi chiedo cosa spiegherà il professore di matematica a quelli di prima mentre dovrà portare avanti il programma di terza e così al contrario.
Cosa faranno i ragazzi? Avranno una gran confusione in testa che se la porteranno avanti per tutta la vita. Ed il risultato di tutto cio? Nessuno. O meglio tanti e tutti in negativo.
I ragazzi non avranno basi solide. Non potranno affrontare con serenità le scuole superiori e di conseguenza l’università.
Però, i genitori, giustamente li sognano tutti professionisti. Questa è una cosa bella ma per poter diventare professionisti è necessaria l’istruzione e la cultura e questa la si consegue in condizioni normali sui banchi di scuola.
Un vero e proprio contrasto tra il volere il bene dei figli ed il progettare cose opposte.
Voglio il bene del figlio ma al contempo mi accontento della pluriclasse!
In sintesi, nel lungo periodo, tutto si traduce con un volere il bene dei figli ma con l’impossibilità di ottenerlo a causa delle scelte errate.
La mia è solo una precisazione, che spero possa servire da spunto per una riflessione a tutti i genitori che si trovano nella situazione di Montebello e di Fossato.
Non parlo per interessi diretti ma solo per amore della chiarezza e nell’intento di portare un contributo costruttivo a tutti e principalmente ai ragazzi che hanno il dirittto all’istruzione quanto chi vive in altri luoghi tra mille servizi.
Preciso che il luogo per la scuola Media poteva essere Fossato, Montebello, Masella, o qualunque altro posto purchè ci fossero le condizioni per trasmettere istruzione e cultura ai ragazzi attesi dal futuro.
E proprio il futuro scandisce e screma i preparati.
Allora se fare le pluriclassi rappresenta la vittoria per chi ha combattutto ben vengano.
Così abbiamo vinto solo una battaglia ma abbiamo perso la guerra poichè indirettamente abbiamo spezzato il cervello a tanti bravi ragazzi che sarebbero potuti diventare ingegneri, avvocati, medici e quant’altro.
Loro, forse a causa delle nostre scelte ricche di sano orgoglio, saranno costretti a fare altro nella vita.
Dopo, però, non ce la potremo prendere con nessuno!
Vincenzo Malacrinò

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