PIANI TERAPEUTICI: CALABRO’ RASSICURA
Il Dirigente Generale del Dipartimento Salute della Regione Calabria Tommaso Calabrò ha incontrato Gazzetta del Sud in merito al delicato tema dei piani terapeutici dicendosi disponibile a risolvere l’annoso problema.
Basta aggiungere al “famoso” DCA n. 36, tre parole: “e/o specialisti convenzionati interni” accanto alla voce medici specialisti dipendenti. Tutto qui.
Intanto, nell’immediato, verrà chiesto agli specialisti convenzionati di indicare, in un modulo, le molecole che dovrebbero prescrivere al fine di essere autorizzati dal settore farmaceutico regionale.
Va aggiunto, però, che già a settembre del 2024 era stato richiesto agli specialisti di compilare tale modulo ma ad oggi la Regione non ha risposto.
Forse questa è la volta buona considerata la disponibilità del dott. Calabrò il quale ha subito telefonato in diretta a Catanzaro per avere risposte immediate.
Non solo. Il suo aspetto è cambiato quando gli è stato sottoposto il caso di quei pazienti intrappolati dalla burocrazia. Questi ultimi se sono in case di cura, o non trasportabili, il medico ospedaliero dipendente non può uscire dall’ospedale per visitarli ma può compilare il piano mentre il medico specialista convenzionato può andare a visitarli ma non può compilare il piano. Una vera assurdità ma è così.
La Garante Regionale della Salute Anna Maria Stanganelli si è detta ottimista e già vede la soluzione definitiva.
Ad oggi, intanto, il problema “piani terapeutici” si può considerare superato solo per alcuni biologici per i quali è previsto il piano terapeutico on line prescrivibile solo da reumatologi, gastroenterologi e dermatologi. Tutto però riferito a pochi farmaci e a poche patologie.
Irrisolti invece tutti gli altri piani terapeutici cartacei come quelli per trombosi venosa profonda, insufficienza polmonare ed embolia polmonare, anemia con insufficienza renale, angina, cirrosi epatica, ipercolesterolemia, epitelioma basocellulare, cheratosi attinica, vitiligine, dermatite atopica grave, fibroma utero, prevenzione fratture ossee, morbo di cusching, malattia reumatica, epatite C, schizofrenia, asma, orticaria e molti altri.
Per la prescrizione di questi piani terapeutici vengono dunque esclusi urologi, ginecologi, neurologi, cardiologi, internisti, reumatologi, ortopedici, dermatologi allergologi, nefrologi, geriatri e molti altri specialisti convenzionati.
I pazienti dovrebbero rivolgersi solo in ospedale o ai pochi dipendenti presenti negli ambulatori territoriali fino a quando non verranno aggiunte solo tre parole: “e/o specialisti convenzionati interni”.
Vincenzo Malacrinò
PUBBLICATO SULLA GAZZETTA DEL SUD