L’AFFRESCO DI S. ANASTASIO E’ IN PERICOLO
18 settembre 2009
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Le immagini sbiadite sono del 2009 mentre quelle con maggiore colore sono del 2007.
In due anni si è perso molto.
Montebello Jonico – La pioggia ha ulteriormente rovinato l’affresco di S. Anastasio, che si trova esposto in aperta campagna, in prossimità della località “Annunziata” e le prossime piogge potrebbero procurare danni irreparabili. La cupola, già lesionata, potrebbe cadere.
Una lettera, tra le tante è significativa. Porta il protocollo n 6855 del 18 dicembre 2008.
A scrivere è il Ministero per i Beni e le Attività Culturali – direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Calabria. Al sindaco, il
direttore regionale, in merito all’area di S. Anastasio comunica una cosa molto interessante: “Al fine di corrispondere alla richiesta di codesta amministrazione e relativa all’intervento conservativo da attuare per la salvaguardia dell’edicola e dei pertinenti brani del bene, si fa presente che i lavori concernenti le superfici affrescate sono stati già appaltati e che a breve questa Direzione Regionale, subentra come stazione appaltante alla già delegata Soprintendenza per i Beni Architettonici e il Paesaggio, provvederà all’appalto anche dei lavori di consolidamento architettonico”.

Una lettera che porta la data del 2008. Ad oggi, settembre 2009 nonostante il termine “a breve” utilizzato non si è mossa una virgola o meglio una pietra.
Quelle poche rimaste stanno per cadere mentre i muschi e i licheni corroderanno, con le proprie sostanze emesse dalle radici, i colori.
Il sindaco nella sua lunga missiva evidenzia una grande perplessità. Afferma che in data 22 ottobre 2008, il responsabile del Settore Amministrativo ha contattato il referente della Soprintendenza per il Comune e che lo stesso avrebbe detto che probabilmente i lavori non verranno più eseguiti in quanto l’erogazione dei fondi è stata sospesa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali per mancanza di ultimazione delle procedure di utilizzo entro i termini indicati dallo stesso.
Insomma i soldi si sarebbero perso per pura burocrazia o lentezza della burocrazia.
Un fatto grave tanto che il sindaco afferma: “qualora quanto
affermato corrispondesse al vero, si sarebbe verificato un grande danno per l’Ente che si è fatto carico di ricevere in donazione quel bene artistico, per evitare la sua dispersione a causa di agenti atmosferici”.
Un fatto grave tanto che il sindaco afferma: “qualora quanto

In sindaco poi “bacchetta” i destinatari precisando che “ non appare consono alle regole della buona amministrazione che si possa perdere un finanziamento perché si è assistito ad un ritardo nella progettazione e/o nella esecuzione di una procedura di gara”
Una storia un po’ contorta. Telefonicamente viene presentato uno scenario completamente diverso da quanto poi riscontrato per iscritto. Di fatto, però, i lavori non sono mai iniziati eppure in quella lettera di parlava di lavori “già appaltati” e di tempi brevi.
Intanto però che il tempo passa, il bene è esposto alle intemperie facendo perdere giorno dopo giorno pezzi importanti di storia già cancellata dal tempo.
Non bastano le carte. A queste devono seguire i fatti.
Non bastano le carte. A queste devono seguire i fatti.
Vincenzo Malacrinò
pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”