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TRAGEDIA SFIORATA A MONTEBELLO

8 febbraio 2010 Nessun Commento
Montebello Jonico – Tragedia sfiorata subito dopo l’abitato di Masella, lungo la provinciale dove sono caduti massi grandi quanto macigni.
Proprio in quel tratto sopraggiungevano autovetture in con concomitanza alla caduta.
Il primo passeggero sceso a terra ha potuto udire ancora il mormorio di quella parte di frana che si stava accovacciando al suolo.
Quei massi avrebbero potuto schiacciare le autovetture e i conducenti. Avrebbero potuto piegare famiglie intere se solo fossero passati qualche istante prima.
Un vero e proprio e proprio miracolo se si considera che tutti sono rimasti illesi.
Quella provinciale non può certamente permanere in quello stato.
Se fosse successo l’irrimediabile, certamente si sarebbe andati a caccia dei responsabili.
Quei massi che avrebbero annullato la vita umana nel giro di pochi istanti oggi interrogano la responsabilità di chi ha autorità ad intervenire perché mai si possa dire “se l’avessimo saputo”.
Ora si sa. Si sa da tempo che quella strada semina pericoli e che minaccia la vita dei cittadini ogni giorno.
A volte, però si attende il dopo. Si attende che accada qualcosa di eclatante perché il caso diventi “caso nazionale”. Si attendono eventi nefasti ed irrimediabili per poi intervenire e per trovare fondi e risorse che, stranamente, dopo, giungono in tempi rapidi. Questa è una vergogna e di questo sono convinti tutti gli abitanti dell’entroterra e non solo.
Una vergogna che dura nel tempo perché nel 2010 non si può morire lungo la via mentre si ritorna a casa così come afferma una giovane coppia montebellese.
Tutti hanno il diritto di viaggiare su assi viari sicuri.
Dopo la lotta giornalistica condotta proprio su questo giornale e dopo la posa in opera di alcune reti niente si è mosso.
Si stende catrame su catrame e si tappano le buche. Il resto è rimasto tale e quale agli anni che hanno conosciuto la costruzione di quell’asse viario.
Per non parlare poi delle risorse economiche spese solo per allargare di qualche metro una curva o di qualche gard rail posizionato sul ponte e spazzato via dal vento, come nel caso di Fossato. Eppure quella barriera avrebbe dovuto resistere all’urto di un’autovettura.
Intanto a Montebello si intende costituire un comitato cittadino per chiedere con forza una strada degni di chiamarsi tale.
Il sindaco Guarna nella stessa serata in cui si è svolto l’evento ha provveduto a far giungere sul posto gli operai con le ruspe perché rimuovessero i massi.
Ora ciò che serve è un percorso sicuro per Montebello.

Vincenzo Malacrinò

pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”

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