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MENNITI BOCCIA IL CARBONE

23 febbraio 2010 Nessun Commento
Montebello Jonico – Esistono “forti motivazioni ambientali ed economiche per dire “no” alla realizzazione della centrale a termoelettrica a Saline Joniche”.
Questo quanto affermato da Domenico Menniti, ex segretario della Cgil Energia, in un comunicato stampa nel quale specifica, in modo chiaro la situazione energetica della Calabria.
“Nella Regione, precisa, sono in esercizio 14 impianti termoelettrici per una potenza efficiente netta installata di 4.093,5 Mw e la produzione lorda di 11,5 Twh compresi gli autoconsumi e le perdite. Le emissioni nell’atmosfera di CO2 dovuti alla combustione di prodotti petroliferi e metano sono state pari a otto milioni di tonnellate. Complessivamente con l’apporto della produzione da fonti rinnovabili si sono prodotti 11,9 Twh netti, i consumi delle utenze 5,5 TWh con un surplus del 54% trasportato nelle regioni Basilicata e Campania in materia fortemente deficitarie”.
Questo il quadro numerico dell’energia calabrese che esporta ad altri territorio le proprie produzioni.
Quadro assai complesso se si considera che “alle emissioni di anidride carbonica si devono aggiungere anche quelle del sistema regionale dei trasporti e dei consumi domestici e delle attività produttive”.
Chiaramente le aspettative del protocollo di Kyoto non sono certamente in linea con quanto potenzialmente auspicato.
Questi gli aspetti ambientali evidenziati da Menniti il quale aggiunge che esistono anche motivazioni economiche per dire “no” alla centrale a carbone di Saline “perchè è buona regola produrre l’energia elettrica nei luoghi vicini ai luoghi di consumo, specie se di notevoli volumi, per diminuire le significative perdite dovute al trasporto dell’energia elettrica e per evitare i gravosi oneri pecuniari ed invasivi del territorio dagli elettrodotti a 380 kv”.
Menniti afferma che “per ridurre le emissioni di CO2 bisognerà incrementare la produzione elettrica facendo ricorso alla fonti rinnovabili”.
A tal proposito evidenzia la necessità di sfruttare le risorse già presenti come gli invasi del Menta, dell’Esaro e del Melito così come il sistema degli acquedotti che dalla Sila, dall’Aspromonte e dalle Serre.
Menniti stimola la politica a ragionale sulla ecosostenibilità favorendo gli impianti del microeolico e dalle biomasse, incrementando, così, le coltivazioni agro energetiche ed arboree recuperando la coltivazione dell’eucalipto, capace non solo di produrre biomassa ma di salvaguardia i terreni dalle frane.
Un sistema energetico rispettoso, dunque dell’ambiente quello proposto da Menniti il quale fa riferimento non solo agli aspetti della piccola impresa di energia sostenibile ma ad una vera e propria diffusione capillare dei modelli eco – compatibili tanto incentivando la produzione di energia sia come Enti che come cittadini nelle aree disponibili.
Una vera e propria inversione di tendenza, dunque, quella proposta da Menniti perché l’uomo prenda consapevolezza della necessità di cambiare stile di vita operando in modo consono all’ambiente.
Vincenzo Malacrinò
pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”

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