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NUCCIO BARILLA’ TORNA SULLA CENTRALE A CARBONE

25 novembre 2010 2 Commenti

Dopo il “no” della Regione alla centrala a carbone di Montebello Jonico, tutti si son detti soddisfatti ma restano ancora molti nodi da sciogliere come per esempio se lo Stato centrale deciderà di accettare la denegata intesa o se invece vorrà andare avanti per conto suo, rompendo con la Regione ogni sorta di equilibrio.

A Nuccio Barillà del direttivo nazionale di Legambiente abbiamo posto dei quesiti per cercare di capire qualcosa in più.

Il Consiglio regionale con il suo “no” verso la costruzione della centrala a carbone di Montebello Jonico , quindi si può affermare che la partita è chiusa?

Il pronunciamento all’unanimità del Consiglio regionale e la conferma da parte del nuovo Governatore Scopelliti della posizione espressa in precedenza dalla Giunta Loiero hanno  rappresentato due fatti importanti  che dovrebbero e potrebbero essere determinanti per chiudere la partita.  Bisogna però essere prudenti. In realtà le cose sono meno lineari di quanto sembrino e l’esito meno scontato.

Perché? Cosa potrebbe cambiare in futuro?

Intanto ci potrebbe essere una “forzatura” a livello governativo utilizzando motivazioni di presunta utilità nazionale dell’impianto energetico e la complicità di gente che in Calabria ufficialmente finge di lottare accanto a noi, invece, come direbbe Catullo, “lotta per essere vinta”. Imporre dall’alto una decisione sarebbe, comunque, un atto gravissimo sul piano democratico anche se, per come vanno le cose nel nostro Paese, non è da escludersi.

Quindi si potrebbero o forse si stanno tentando altre strade per far passare la Centrale?.

Si certo. Il tentativo disperato da parte dei fautori della Centrale è quello di ribaltare il dato straordinario del dissenso al carbone. La  mia impressione è che saranno determinanti i tempi supplementari che si giocheranno sul territorio. Del resto, anche alcune dichiarazioni , per la verità un po’ ambigue,di Scopelliti lascerebbero intendere che la decisione finale viene rimandata a quel livello.

Visto che il territorio si è espresso perché non è tranquillo?

Innanzitutto gli interessi in gioco, sono i soldi. A partire da quelli che la SEI investirà nella campagna di informazione o meglio di convincimento. Gli affari creano alleanze, e i soldi, lo dico senza alcuna malizia, a volte fanno cambiare il senso delle cose, nel bene e nel male. Lo dico, a scanso di equivoci, escludendo che intervengano altri mezzi più persuasivi di convincimento.

Come risponderete a questo “attacco”?

 Nonostante la sproporzione di mezzi  e di strumenti di comunicazione e di persuasione, il fronte del “no”, o meglio il fronte del “si” ad uno sviluppo pulito, dovrà misurarsi con determinazione e intelligenza, facendo pesare le vere ragioni della scienza, dei veri interessi economici dell’area e del diritto a determinare da sé il proprio futuro, contro la facile suggestione della “gallina dalle uova d’oro”. Abbiamo vinto tanti anni fa a Gioia Tauro, vinceremo anche stavolta.

C’è ancora lo spazio per un possibile dialogo con la SEI?

Mi pare francamente difficile, non certo per colpa nostra. L’unico dialogo sarebbe possibile partendo dalla rinuncia al carbone, senza se e senza ma.  La SEI non intende misurarsi su opzioni alternative di investimento. E’ evidente che al di là delle parole e della finta apertura al dialogo, l’affare per le società interessate, ruota esclusivamente attorno al carbone. A noi non interessano le coreografie e gli imballaggi. Questi si possono rendere belli quando in realtà non lo sono.

Cosa vi aspettate dalle Istituzioni nell’immediato?

Intanto la ratifica al Governo della decisione compatta del Consiglio Regionale e la formalizzazione da parte della Giunta Calabrese della  “denegata intesa”. Nello stesso tempo, va aperto, un tavolo  di concertazione tra Regione, Amministrazione Provinciale, Sindaci e Rappresentanze sociali per individuare investimenti e finanziamenti che diano all’area risposte concrete e sostenibili. Si potrebbe iniziare a parlare di centrale solare termodinamica a specchi ideata dal nobel Rubbia, di un parco energetico innovativo per la ricerca, sperimentazione e commercializzazione delle fonti rinnovabili e di molto altro ancora. La SEI non dovrebbe guardare solo al carbone.

Vincenzo Malacrinò

pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”

2 Risposte a “NUCCIO BARILLA’ TORNA SULLA CENTRALE A CARBONE”

  1. 2
    Vincenzo Malacrinò Scrive:

    Cara Consolata, condivido pienamente quanto tu dici. L’ambiente è vita e spero proprio che al di la di tutto prevalga il senso della ragione e non le ragioni economiche.
    E’ proprio vero che il nostro territorio è stato violentato e se così non fosse stato oggi non si parlerebbe ci centrale a carbone.
    A presto
    Vincenzo Malacrinò

  2. 1
    Consolata Scrive:

    Mi auguro che si valutino le alternative alla centrale a carbone. Certamente ad una società svizzera poco importa dell’impatto sull’ambiente, ma già in passato il nostro territorio è stato violentato ed i risultati sono ancora sotto gli occhi di tutti…

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