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STRADA CHIUSA A MONTEBELLO. FOSSATO ISOLATO

14 febbraio 2010 Nessun Commento
Montebello Jonico – L’Amministrazione provinciale ha chiuso la strada che porta a Fossato dopo la frana di avant’ieri a causa della forte minaccia del costone rimasto e delle colate di fango che si potrebbero abbattere al suolo.
La provincia dopo il primo “stop” al transito decretato dal sindaco ha deciso di chiudere la sola arteria che collega Fossato agli altri centri abitati.
Il percorso alternativo sarebbe quello di Pitea, che poi porta a Motta San Giovanni e da qui sulla SS 106.
Ma quel percorso viene additato dai cittadini perché poco sicuro, senza protezioni e ricco di precipizi.
Così c’è chi preferisce rischiare la vita passando in fretta e in furia sotto ciò che rimane della minacciosa frana.
Altri invece fanno la staffetta, lasciando la propria autovettura a monte per poi essere recuperati da amici o parenti al di là del “confine”.
A piedi, non è certamente prudente attraversare la strada, ma c’è chi lo fa.
Altri ancora hanno preferito il percorso lungo la fiumara dove l’acqua invade le autovetture facendole urtare tra i sassi e provocando reazioni furibonde tra chi non può restare certamente a casa dovendo recarsi sul posto di lavoro.
Gli studenti fanno vacanza mentre i più volenterosi percorrono a piedi quel tratto di strada, sperando poi in un passaggio.
Altri ancora soggiornano presso parenti a Montebello, a Masella o a Saline.
Ieri sera nel rione San Leonardo, a Montebello, quel piccolo e stretto tratto di strada che porta alla fiumara è stato preso d’assalto da tutti coloro che dovevano far rientro a Fossato.
Autovetture bloccate e caos rappresentavano una costante.
“Siamo veramente in una condizione disastrosa, ha affermato Nino Guarna sindaco di Montebello, e la gravità sta nel fatto che non è solo quel tratto pericolante ma tanti altri ancora”.
Intanto a Montebello la Provincia ha risposto prontamente inviando i tecnici per valutare lo stato di fatto per poi intervenire adeguatamente.
E proprio oggi nella strada, segnata dal fango, giungeranno esperti al fine di valutare l’eventuale sgombero del promontorio instabile.
Il geometra Scordo, ha affermato Nino Guarna, ha dato prova di efficienza e sicuramente la Provincia farà altrettanto.
La domanda che ruota intorno ai cittadini è sempre la stessa: cosa accadrà se si ha bisogno di raggiungere un posto di pronto soccorso?
Una storia che si ripete ogni anno e che porta in sé la traccia di un lontano passato prossimo alla data in cui fu costruita la provinciale dal momento che proprio da quella non ci sono state sostanziali modifiche nel tracciato.
Serve forte un confronto sul tema viabilità e soprattutto dei veri e propri interventi tesi a pensare un percorso degno di essere chiamato tale.
Non c’è spazio per pensare al tanto auspicato “scorrimento veloce” ma certamente a progettare un percorso sicuro e rapido, capace di valorizzare l’esistente. Solo così si potrà recuperare l’entroterra, altrimenti i centri storici diventeranno paesi fantasmi al pari di Pentadattilo.

Vincenzo Malacrinò

pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”

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