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LA LUNGA STRADA DEL “NO” AL CARBONE

16 novembre 2010 7 Commenti

Se il problema “centrale a carbone”  ha conquistato le pagine dei giornali e se le istituzioni hanno parlato in lungo ed in largo, se i sindaci hanno indetto consigli comunali aperti sul tema, è merito di chi è sceso in piazza con o senza amministratori e di chi ha saputo cogliere il senso di questa democratica protesta.

Alla fine dopo tanti “tira e molla” finalmente tutti parlano la stessa lingua e i cittadini sentono non vanificati i propri sforzi.

Certo, la politica ha fatto la sua parte. Ha accolto e portato avanti le istanze dei cittadini facendo sì che il ragionamento e il buon senso prevalessero su tutto.

Così alla sola voce, alzata contro il carbone, dell’allora sindaco di Montebello Jonico Loris Maria Nisi, si è aggiunta quella di altri primi cittadini più o meno convinti, così come quella della Provincia e della Regione.

Il caso “carbone” sceso in piazza, è approdato a Roma e poi ancora nelle piazze.

Un lungo travaglio che ha portato, di volta in volta, ad infoltire le fila del “no” ed il numero di associazioni.

Proprio il ruolo di queste ultime non va trascurato. Loro sono state da ponte tra i cittadini e le istituzioni ed hanno organizzato mobilitazioni, lettere e lotte per difendere il territorio.

E sempre loro sono scese in piazza per chiamare in causa la politica. Quella attenta e quella disattenta. Se i giornali hanno riempito le pagine e se la gente si è mobilitata non è merito né di questo né di quel Comune. La protesta democratica e pacifica è venuta proprio dal basso o meglio dalla gente che si è sentita “sfrattata” nella sua stessa terra.

Allo sviluppo “al carbone” la gente ha detto “no” senza “se” e senza “ma”. Anzi ha detto “no grazie” così come è nel costume della terra dell’antica Grecia, conosciuta ovunque per ospitalità e saggezza. E proprio questa terra sa che proporre è accettabile ma insistere è inopportuno.

Vincenzo Malacrinò

pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”

7 Risposte a “LA LUNGA STRADA DEL “NO” AL CARBONE”

  1. 7
    Vincenzo Malacrinò Scrive:

    Caro Giovanni,
    non ti smentisci mai!
    Sei riconoscibile tra tanti per la tua non comune capacità di tirare il meglio di te quando parli e quando scrivi.
    Le piccole e grandi riflessioni siamo noi a costruirle con il nostro fare ed il nostro dire ma mai, mai, ricordati, tirarsi indietro quando si può tendere la mano a chi ti guarda.
    Grazie per quello che scrivi nei miei riguardi e soprattutto cerchiamo di far si che la nostra vita sia sempre una perla di saggezza così come tu generosamente scrivi.
    Un abbraccio
    Vincenzo Malacrinò

  2. 6
    Giovanni Votano Scrive:

    Prof come al solito voglio complimentarmi con te. Non solo dai molto a tutti noi ke ogni giorno impariamo le tue piccole,grandi lezioni di vita,non solo sostieni le persone che ti stanno vicine aiutandole nel miglior modo possibile,ma ti batti anche per questioni importantissime per il nostro futuro.Ho letto il tuo articolo e devo dire che sono pienamente d’accordo con te.Qui non si tratta di dare qualche posto di lavoro in più ma di rovinare il nostro futuro e il mondo in cui viviamo.Di certo l’apertura di una fabbrica di carbone nn sarà la soluzione ai problemi che da secoli affliggono il sud.Spero che il tuo articolo riesca a far riflettere tutti coloro che ancora nn hanno una posizione ferma riguardo a questa situazione.Complimenti ancora per il tuo impegno sociale prof e grazie per tutto quello che fai per il mondo!Mi preme sottolineare che ancora una volta la conclusione del tuo articolo è una perla di saggezza!A presto prof!
    Giovanni

    P.S.Ho provato a chiamarti in questi giorni ma il cell risulta sempre spento!un abbraccio dal tuo vecchio alunno!=)

  3. 5
    giu Scrive:

    In questi giorni,cari amici,sto sostenendo una specie di dibattito con un amico molto colto,appartenente ad un’altra generazione,il quale non crede nella forza comunicativa dei nuovi mezzi d’informazione. Io credo che abbia torto,perchè se usati con intelligenza,sono anch’essi strumento attraverso il quale si cresce e si allarga l’orizzonte delle proprie idee. Se non fosse stato per i social network,i quali hanno diffuso fino a me l’opera delle associazioni del territorio che tanto egregiamente hanno saputo operare,non sarei venuta a conoscenza dei dettagli del problema “centrale a carbone”, nè del pensiero del popolo montebellese. Sono felice dell’esistenza di queste associazioni,grata a chi le ha messe su e ne porta avanti gli ideali, ed orgogliosa di farne parte,anche se non sempre attivamente. Inoltre voglio anche dire che sono sollevata al sentire il coro dei no che si levano contro il tentativo di fare scempio della nostra salute e del nostro territorio, e che per una volta, abbiamo capito che guardare più in là del nostro naso è mille volte più saggio e furbo che credere alle promesse di questi nostri politici,ai quali,sembra,non importi nient’altro che riempirsi le tasche (o la pancia,come preferite?) ignorando ciò che conviene ignorare: cioè che il territorio va preservato e il popolo nutrito con lavoro buono,pulito,legale e rispettoso della dignità del lavoratore stesso. Ciao a tutti, Giuseppina.

  4. 4
    luigi di dio Scrive:

    Carissimo Vincenzo complimenti per quello che fai…Continua cosi..

  5. 3
    Maria Concetta Scrive:

    Bellissimo articolo complimenti non vi smentite mai:)

  6. 2
    Vincenzo Malacrinò Scrive:

    Caro Luigi,
    grazie per le tue parole. Troppo buono!
    A presto
    Vincenzo

  7. 1
    luigi sclapari Scrive:

    Vincenzo,
    come al solito le chiuse dei tuoi “pezzi” sono una lezione di vita.
    I toui articoli si potrebbe pure fare a meno di leggerli dall’inizio, basterebbe leggerne le chiuse per portare a casa un bell’insegnamento.
    E, restando nel tema del tuo odierno articolo, quando c’è di mezzo il lucro, le regole del galateo (la non insistenza)sono quisquiglie sulle quali si passa volentieri sopra.
    Ciao e al prossimo “pezzo”.
    luigi sclapari

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