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LA SEI REPLICA SUL PROGETTO DELLE CENTRALE A CARBONE

9 settembre 2012 Nessun Commento

Montebello Jonico – La Sei S.p.a., in merito al progetto della centrale a carbone che si dovrebbe realizzare a Saline di Montebello Jonico in provincia di Reggio Calabria,  “ribadisce di essere convinta del livello d’eccellenza della propria iniziativa” per questo “si opporrà in ogni sede per difendere il progetto contro qualsiasi forma di strumentalizzazione”.

Tra l’altro, si legge nel comunicato stampa, “vorremmo ricordare i diversi progetti alternativi apparsi dal nulla e nel nulla tornati in tutti questi anni, come lo stabilimento di produzione di pannelli fotovoltaici o il concorso d’idee promosso dalla vecchia giunta provinciale sull’area della Centrale che è un terreno di proprietà privata”.

La SEI si chiede come sia possibile progettare sulle proprietà non pubbliche

“Tutte circostanze, si legge, che lasciano il serio dubbio che, alla fine, l’unico vero obiettivo sia quello di lasciare l’area dell’ex-Liquichimica così com’è, occasione perenne per chiedere fondi pubblici per progetti che, senza una solida ragione economica, mai potranno dare un concreto rilancio alla realtà economica del territorio”.

La SEI definisce il suo progetto un traguardo “raggiunto dopo circa 4 anni di rigoroso iter autorizzativo che, solo per il fatto di essersi concluso positivamente si sta cercando in ogni modo di delegittimare e sminuire”.

Popolo ed istituzioni, da sempre, hanno rigettato il progetto “centrale a carbone”. Sindaci, Provincia e Regione sia di sinistra che di destra hanno ribadito il “no” e non ultimo segno di chiusura è stato il ricorso avanzato dalla Regione Calabria per impugnare il decreto al Tar a cui si uniranno diversi  Comuni e tra questi proprio quello di Montebello Jonico.

La SEI ribadisce che “nonostante le diverse richieste fino ad oggi inviate ai vari Enti, non si è mai riusciti a presentare il progetto in modo serio e completo come invece dovrebbe meritare il più grosso investimento privato del Sud d’Italia degli ultimi 40 anni”.

Questa affermazione, probabilmente, per replicare a quelle istituzioni ed associazioni che da sempre hanno affermato che la SEI non ha mai voluto presentare il progetto al territorio.

Poi il comunicato stampa evidenzia le “ragioni del no” affermando che sin dal 2007 venivano riferite alle emissioni di anidride carbonica ritenuto “il più micidiale e pericoloso gas serra” con effetti negativi per la popolazione. “Nulla di più falso, scrivono, a conferma che spaventare è molto più facile che cercare di fare vera informazione”. Però. molta paura giungeva dal popolo anche sulle emissioni di altra natura e nello specifico sul particolato.

Poi ricordano che se nel Consiglio Regionale si affermava che la Germania puntava sulle rinnovabili ora la stessa ha inaugurato una centrale a carbone.

Vincenzo Malacrinò

 

pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”

 

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