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STANZIATI 15.000 EURO PER PULIRE LE FIUMARE VENA E MOLARO

10 ottobre 2009 Nessun Commento
Montebello Jonico – Intanto mentre si pensa al tavolo tecnico il Comune beneficia di 15.000 euro concessi sotto forma di contributo dalla Provincia per pulire e bonificare i torrenti Vena e Molaro I e II.
Si tratta di una somma che serve per ridare dignità ai corsi d’acqua inquinati da chi scarica a cielo aperto materiali ed oggetti di ogni genere.
Eternit, cancerogeni perché costruiti con amianto, cucine a gas, frigoriferi, congelatori e altro materiale viene riversato là dove “nessuno” vede o nessuno intende vedere.
Così si inquinano la fiumare e di conseguenza le falde acquifere che si trovano proprio nel prossimo sottosuolo.
Un vero e proprio gatto che si morde la cosa. Ma i cittadini non ci pensano. Soprattutto chi inquina non pensa che l’acqua limpida del proprio rubinetto forse è inquinata dagli stessi scarti depositati in luoghi insoliti dallo stesso.

Ed invece tutto continua. Si inquinano montagne, fiumare, colline e così via senza mai pensare che il danno prima o poi si ritorce contro.
il dramma e che poi a pagare sono tutti i cittadini così come il caso delle navi dei veleni.
Così mentre i torrenti Vena- Molaro I e II iniziano ad essere “depurati” il Camatore, il S. Elia e gli altri affluenti aspettano. Il S. Elia, in prossimità di Fossato e dell’Annunziata è ricco di eternit e di altri rifiuti di ogni genere.
Pochi finanziamenti non bastano per cambiare le cattive abitudini a chi pensa di avere discariche sotto casa.
Certamente è bene pulire ma bisogna assicurarsi che subito dopo non si ritorna al punti di partenza.
I controlli saranno intensificati ma ciò che deve cambiare è la cultura del cittadino il quale se compie gesti simili, sicuramente non è consapevole al cento per cento del danno ambientale che sta compiendo. Forse pensa di avere solo sporcato un po’.
Ed invece non è così. Per questo forse le azioni di piazza con manifestazioni e conferenze che spieghino il danno che si reca alla collettività e a sé stessi, dovrebbero iniziare al più presto così come ai più piccoli andrebbero proposte lezioni di educazione ambientale su dati concreti.
Le nostre fiumare potrebbero essere un vero e proprio laboratorio aperto per formare i giovani, uomini del domani. Forse, così, in futuro non saranno necessari finanziamenti per pulire le fiumare ma forse per costruire delle green ways, per poter correre lungo i corsi d’acqua per gustare meglio la natura così come si fa in tanti posti d’Europa.

Vincenzo Malacrinò

pubblicato su “Il Quotidiano della Calabria”

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