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LA PROCESSIONE DI A. ANTONIO DOPO 50 ANNI

16 gennaio 2014 Nessun Commento

Montebello Jonico – Dopo cinquanta anni è stata ripristinata la processione di S. Antonio Abate che nel 1953 per sua intercessione Dio ha fatto spuntare il sole interrompendo l’alluvione che minacciava la popolazione.

Domani, alle ore 15.30 a Montebello Jonico, in Piazza Mazzacuva ci sarà la benedizione degli animali, poi la processione e successivamente alle ore 17,30 la S. Messa presieduta da Mons. Antonino Iachino

Autore di questa gradita iniziativa è stato l’Arciprete don Giovanni Gattuso, prete del fare, così come definito dalla gente capace di rivoluzionare e toccare le coscienze dell’uomo unendo la Comunità di Montebello Jonico e di Masella attraverso il forte impulso proveniente dai giovani.

In preparazione alla festa don Giovanni ha celebrato ogni mattina la S. Messa e la novena alle ore 6 del mattino a cui, nonostante il freddo e l’ora, hanno partecipato tantissimi fedeli.

Proprio durante le omelie mattutine il giovane sacerdote ha ricordato le straordinarie qualità umane e spirituali del Santo sottolineando come lo stesso deve servire da esempio ai credenti per un vero e convinto cammino di conversione che porta l’uomo ad entrare nel cuore di Dio.

S. Antonio Abate è ricordato dai più anziani come il Santo del miracolo perché nel 1956 quando continuavano imperterrite le piogge dell’alluvione, il Santo venne portato in processione con consenso dell’allora Arciprete don Domenico Sciarrone, così come specificato dallo storico Luigi Sclpapari, fino all’affaccio di piazza Olmo dove  scorrevano “minacciosamente le due fiumare di Montebello, S. Elia e Camatore, e si vedevano confluire torbide, limacciose e traboccanti d’acqua piovana. Subito dopo l’affaccio del Santo sul punto di confluenza dei due torrenti spumeggianti, d’incanto la pioggia cessò, spuntò il sole e comparve l’arcobaleno”.

Questa storia è ancora bene fissa nella memoria delle anziane di oggi, allora giovani, che bene ricordano il grande evento.

Durante le omelie del mattino don Giovanni ha ricordato ai fedeli l’importanza di ripercorrere le radici cristiane sull’esempio di vita e di santità di S. Antonio Abate, Santo che, attratto dalla Parola di Dio, ha lasciato tutto per seguirlo.

Con questa processione il giovane parroco intende aiutare l’uomo a scoprire le proprie radici ma soprattutto a voler operare un cammino di autenticità verso il Signore che chiede all’uomo esempi di santità.

“I Santi, ha spiegato don Giovanni, ci insegnano che la santità è per tutti”, da qui l’invito ad imitare le virtù di chi ha saputo dire “si” a Dio senza tentennamenti.

 

Vincenzo Malacrinò

pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”

 

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