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IL TEMPO, INVENZIONE DELL’UOMO

2 gennaio 2013 2 Commenti

Il tempo corre e scorre mentre, a tratti, sembra rincorrere l’uomo, intento a seguirlo e a superarlo.

Entrambi corrono; sfrecciano da ogni luogo per cercare o forse per cercarsi mentre l’uno, a volte, pensa di sfuggire l’altro.

È questa la corsa della vita che richiede la speciale capacità del silenzio per entrare nella storia della vera umanità, quella che riesce ad ascoltare la voce del tempo e quella del suo stesso tempo.

Quest’ultimo non appartiene a nessuno ma solo a Dio. Scorre perché l’uomo lo ha incastonato in secondi, minuti, ore, giorni e così in settimane, mesi e anni.

Scorre perché l’uomo se ne ricorda e bene lo scandisce, spesso a proprio uso e consumo.

Di fatto la vita è un fluire senza tempo. Un continuo immergersi “in” e “di” emozioni che continuano ininterrotte così come le onde del mare al di là del tempo.

Nulla si muove in funzione di questa “morsa”, costruita dall’uomo ma tutto avanza indipendentemente anche se ogni cosa, poi, si muove all’interno del tempo.

Potrebbe sembrare un paradosso ma non lo è.

L’uomo, nel tempo e col tempo, riesce a turbare gli eventi, a condizionare la storia naturale delle cose, a rompere le emozioni, le sensazioni e l’armonia cosmica.

Nel tempo, l’uomo non gusta il tempo. Negli anni, l’uomo non gusta gli anni, così neppure i mesi, i giorni, le ore e i secondi.

L’uomo o meglio alcuni uomini non impegnano il tempo; lo usano per costruire e per sperimentare il “non amore”.

Lo usano per conoscere il sapore della violenza, il colore della rabbia, il gusto della menzogna, l’odore dell’odio e l’arcobaleno della “non vita”.

Lo usano pensando di azzerare gli altri ma di fatto azzerano se stessi.

Questo genere di uomini, pensandosi eterni, dimenticano il delicato rapporto col tempo e quindi il tramontare della stessa vita terrena.

Dimenticano il passato, ignorano il presente e così il futuro. Non ricordano di essere solo ospiti di questo meraviglioso luogo che è la terra e di essere persone straordinarie a cui è stata donata la vita da Dio.

Così ragionando nella loro “eternità” disfano ogni cosa sconoscendo persino i loro discendenti, persone a cui sarà consegnato il loro presente.

La corsa delle stagioni e la corsa degli anni non bastano per frenare la follia umana.

Così si progettano le guerre, si sparge sangue, di usano intere popolazioni, si sfruttano bambini, si ignorano i giovani e così via.

Si ragiona solo in termini economici come se l’uomo fosse nato con la “borsa” e con gli “investimenti” in tasca.

Si ragiona con lo “spread” ed in termini di produzione. Chi pensa di “comandare” dimentica che l’uomo non è una macchina bensì un soggetto dotato non di ingranaggi ma di cuore.

L’uomo non ha pezzi di ricambio per sanare le delusioni della vita, la sofferenza che si prova ed ancora le ingiustizie che subisce. I pezzi per rinnovare se stesso li deve trovare nel profondo del proprio cuore, dove a volte, diventa difficile persino bussare.

Nel caos, solo il silenzio può fermare il tempo per ricondurlo, così, alla sua stessa assenza e per fare degli attimi momenti di eternità.

Solo il silenzio può ridare all’uomo la capacità di interiorizzare se stesso e ai rappresentanti dello Stato la saggezza delle scelte al fine di costruire un futuro migliore.

Futuro che non rappresenta la risultate delle scelte di un solo “Stato” o di più Stati ma di un popolo  o di più popoli che esercitano la propria libertà nella vita di ogni giorno.

Solo l’uomo e non lo Stato potrà cambiare il proprio futuro affidandolo, oggi, nel presente, in modo saggio ai propri discendenti.

 

Auguri

Vincenzo Malacrinò

2 Risposte a “IL TEMPO, INVENZIONE DELL’UOMO”

  1. 2
    Vincenzo Malacrinò Scrive:

    Caro Luigi,
    grazie per i tuoi commenti, sempre graditi e capaci di esprimere l’essenza del dire.
    Tu, che con la storia ci sai fare, sai meglio di me quanto sia importante raccontare, narrare e dire ciò che si pensa senza mezze misure.
    E’ vero a volte gli articoli non sono bene accettati da tutti come del resto il nostro fare ma l’importante è fare della nostra esistenza strumento di verità.
    Quest’ultima, infatti, essento capace di riassumere il vero non può e non deve essere modificata.
    Ti abbraccio
    Vincenzo Malacrinò

  2. 1
    luigi sclapari Scrive:

    Vincenzo,
    come al solito, sai dare degli ottimi spunti di merditazione buoni per tutti.
    Felicissimi auguri pure a te, che tieni sempre alto il nome del nostro paese con i tuoi scritti e i tuoi articoli; questi ultimi possono essere poco graditi, ma sono sempre ancorati nel vero.
    Luigi Sclapari

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