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CIAO DON COSIMO

29 gennaio 2013 7 Commenti

Giorno 27 , don Cosimo Latella è volato in cielo per abbracciare Dio.

I funerali saranno domani 28 gennaio alle ore 15 presso la Chiesa di San Leo in Bocale.

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E’ difficile salutare gli amici, soprattutto quando partono all’improvviso; ma i veri amici riescono ad ascoltarti anche quando si trovano da un’altra parte. Riescono perchè i veri amici sanno amare. Sanno capire ed entrare nel cuore. Sanno ascoltare e parlare ancora più forte di prima.
E tu, caro don Cosimo, sei partito senza dirci niente. Non hai voluto allarmare il mondo perchè sapevi bene che il tuo viaggio sarebbe stato piacevole. Volevi incontrare Dio e quando si parte per incontrare Lui, le valigie si preparano o in fretta o lentamente. Tu le hai preparare velocemente come era nel tuo stile fare e soprattutto. Sei partito in silenzio.
Quando si va nell’incontro con Dio, infatti, è necessario il silenzio e tu, che per anni lo hai servito sapevi bene come partire.
Senza niente o meglio con tutto, con tutto te stesso.
Ma sappi che quaggiù, sulla terra la gente piange perchè tu sei stato un prete che non è passato inosservato. Hai sempre lasciato il segno nella vita di molti. Hai lasciato il segno nella mia vita perchè se è vero come è vero che la nostra esistenza è rappresentata da una somma allora io ti devo dire che in me ci sono anche i tuoi numeri.

Sei stato prete vero perchè coraggioso e forte, desideroso di operare solo per la vigna del Signore. Hai lavorato, tanto e troppo, più del giusto ma tu eri fatto così e non c’era evento che ti potesse frenare.

Hai costruito ovunque sei stato con determinazione e costanza. Non ti sei tirato mai indietro e soprattutto eri sempre con la gente, con gli ultimi e con chi erano rigettati dalla società.

Hai rivoluzionato Montebello Jonico, nei lunghi ma brevi anni in cui hai svolto il tuo ministero. Hai rivoluzionato la gente e non hai mai esitato a stare accanto al braccio di chi cercava un appoggio.

I problemi degli altri erano i tuoi e la comunità la tua famiglia così come la Chiesa la tua casa.

Ricordo ancora i sacrifici per realizzare il tetto della Chiesa, quelli per il recupero della Chiesetta dedicata a San Leonardo ed ancora le catechesi per i giovani, agli adulti, alle coppie, agli anziani, ai catechisti e ai bambini. Le serate trascorse con tutto il gruppo dei catechisti perchè prima di parlare ai bambini, tu dicevi che dovevamo essere preparati. Ed avevi proprio ragione. Così come quando ci inviavi a seguire i corsi di formazione. Tutto. Tutto è servito.

Facevi questo non solo a Montebello ma anche a Masella dove il tuo sogno era di costruire una grande Chiesa. Ricordo ancora le “lotte” sociali. Quelle per riavere la guardia medica. Le serate trascorse a scrivere lettere con la tua moderna macchina da scrivere. Tutto questo perchè la gente la sentivi tua. La amavi e ancora la ami.

E poi, che dire del carnevale trascorso insieme ogni anno, delle feste in parrocchia ma soprattutto del tuo umorismo ed ottimismo. Sorridevi sempre.

Amavi la gente tanto da considerarla al pari della tua famiglia. Le celebrazioni erano sempre incisive e cariche di segni e le tue prediche dirette e senza mezzi termini. Entravi nel cuore di tutti. Questa è la verità. Eri sempre presente e sempre tra la gente, questa la grandezza del tuo essere sacerdote.

Ciò che hai fatto a Montebello poi lo hai continuato a fare a Melito e ancora a S. Leo. Non saresti stato don Cosimo se fossi cambiato. Eri un vulcano. Un vulcano di idee e di emozioni.

Eri il prete amico di tutti, schietto, diretto e senza mezze misure. Non conoscevi l’ipocrisia. Volevi fare, fare e fare. Tutto per Dio. Avevi il solo desiderio di portare più gente possibile, più giovani, più bambini accanto a Gesù.

Correvi sempre e non ti fermavi mai.
Per salutarti voglio usare una frase che mi hai insegnato quando ero ancora ragazzo. “Fai il bene e lascia cantare i passeri”.
Grazie per avermi insegnato il valore del bene.
Grazie Dio perchè mi hai dato la possibilità di incontrarlo ed ora che è in cielo con te donagli la grazia di abbracciarti per l’eternità.
E tu, caro don Cosimo, ricordati di noi. Prega non solo per noi ma per l’intera umanità.
Ti voglio bene.
Vincenzo

 

7 Risposte a “CIAO DON COSIMO”

  1. 7
    Vincenzo Malacrinò Scrive:

    Caro Luigi,
    sono io a ringraziarti per la forza del tuo pensiero e per quelle contenuta nelle tue parole.
    D’altro canto, il caro don Cosimo ci aveva educato ad essere profondi e non superficiali e privi di contenuti.
    Grazie!
    Un abbraccio
    Vincenzo

  2. 6
    luigi sclapari Scrive:

    Vincenzo,
    il tuo “pezzo” ci consegna un ritratto nitido e verace di Don Cosimo Latella, ma anche il più sincero “coccodrillo” che abbia finora letto, perchè pregno di vera ammirazione e gratitudine per un pastore d’anime che ha lasciato una profonda orma di sè, nella Parrocchia di Montebello J.
    Un sacerdote dalla spiccata personalità, come era Don Cosimo, era abituato a chiamare “pane, il pane e vino, il vino” e questo, sia quando parlava in pubblico, dall’alto del pulpito, sia quando conduceva in segreto, la direzione spirituale delle anime.
    Ed un carattere così schietto, diretto, forse un po’ ruvido, poteva anche non piacere, soprattutto per il tono col quale egli diceva le verità, ma non c’è dubbio che egli seguiva l’inseguanemeto di Cristo che ammoniva: “il vostro parlare sia sempre Sì,sì, No, no”.
    Egli ha molto amato i fedeli che gli sono stati commessi dal suo Vescovo, stando sempre in mezzo a loro e condiveidendo con loro le ansie e i timori, le battaglie sociali, le sconfitte, le gioie quando si sposavano e i dolori quando invece morivano.
    Con la sua venuta a Montebello J., in paese era rinato il piacere di stare insieme, l’amore per il teatro e per mil folklore, ma soprattutto, il gusto della catechesi dei ragazzi e degli adulti, e più ancora l’adesione spontanea e numerosa di persone per preparare i festeggiamenti in onore della Madonna Assunta, della Presentazione o Isòdia, dell’Annunziata e della Kìmisis tis Theotòcu o Dormizione della Madre di Dio (14 agosto).
    A quest’ultima festa liturgica poi, egli ha saputo imprimere un rinnovato vigore religioso, storico e culturale, dando pratica attuazione all’ecumenismo molto raccomandato dal Concilio Vaticano II.
    Su suggerimento di scrive, egli ha prima ponderato e poi introdotto a Montebello J., nel 1997, l’officiatura della Messa in rito greco-bizantino, per solennizzare la festa della Dormizione della Madre di Dio (14 agosto), dimostrando come sia più naturale, per la Chiesa cattolica romana, avvalersi di entrambi i polmoni per respirare: la spiritualità dell’Oriente col suo rito bizantino, e quella d’Occidente col suo rito latino.
    Molto altro si potrebbe dire di Don Cosimo Latella, uomo sorridente, schietto, diretto, ma sempre amante della verità e pronto ad aiutare.
    Ecco, ho voluto riportare un mio pensiero, forse un po’ troppo lungo e pesante, ma che per fortuna è riequilibrato dalla bellezza, semplicità e schiettezza dei pensieri espressi da Claudia, Maria Grazia, Pasqualino, Antonio, Nino e Roberto, perchè belli, semplici e schietti sono gli autori che li hanno espressi.
    Grazie pure a te, Vincenzo, per il terso ritratto di Don Cosimo Latella, che ci hai consegnato col tuo magistrale “pezzo”.
    Un grazie pure a Don “Coscimino” per i suoi molteplici insegnamenti, con la certezza che continuerà a seguirci col suo sorriso bonario e amico, da lassù.
    Un caro saluto pure a chi mi legge e chiedo scusa per aver abusato della pazienza di tutti, ma Don Cosimo meritava questo ricordo.
    Luigi Sclapari.

  3. 5
    Nino Minniti Scrive:

    Apprendo, con un nodo alla gola, la scomparsa di don Cosimo. Era un prete fuori dal comune, il prete di tutti. Arrivederci don Cosimo.

  4. 4
    maria grazia malacrino' Scrive:

    Ciao don come lo chiamavo io ..
    la tua dipartita ci ha colto tutti di sorpresa..tu, quel prete forte, sia di carattere che fisicamente. ci hai lasciato in silenzio..
    Eppure tu non sei un prete silenzioso perche’ ti sei sempre fatto sentire senza avere paura di niente e di nessuno ecco perche’ piacevi soprattutto a noi giovani per la tua schiettgezza che a volte non ti ripagava ma tu andavi avanti senza voltanti indietro.
    Chiedevi solo forza al Signore per continuare il tuo sacerdozio.
    Io ho fatto tanta strada con te….il mio corso di matrimonio con te….e che dire….. il mio matrimonio celebrato da te con la tua ironia…e i tuoi consigli per la vita di coppia anche se tu non con oscevi questa vita mi hai saputo consigliare e te ne sono grata.
    Adesso don tu non ci sei piu’ fisicamente, continua il tuo sacerdozio vicino al Signore perchè Lui sara’ contento ma noi siamo con la tristezza nel cuore ma non aver paura’ e impossibile dimenticarti e credo di interpretare il pensiero di molti un’abbraccio don…….e prega per tutti noi da lassu’….

  5. 3
    Pasqualino Antonio Marino Scrive:

    Veramente un piccolo grande uomo.

  6. 2
    Vincenzo Malacrinò Scrive:

    Caro Roberto. E’ tutto vero quello che scrivi. E’ proprio tutto vero.

  7. 1
    Roberto Malacrinò Scrive:

    Voglio dirle ciao Don Cosimo non addio, lei è stato un sacerdote e un uomo eccezionale; ha regalato tanto ad ognuno di noi senza chiedere nulla in cambio. Ci ha voluto sempre bene, non posso dimenticare, i nove anni, trascorsi nella nostra parrocchia ancora io bambino, quando lei ci diceva che siamo delle perle preziose. Come possiamo dimenticare tutto il tempo che ha voluto regalarci a noi bambini, con carri di carnevale feste nei saloni, ecc… Ma non posso mai dimenticare tutti gli insegnamenti su Gesù, come diceva lei, l’ Unico amico che non ci tradirà mai. Ciao rimarrà sempre vivo nei miei ricordi.

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