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LA CENTRALE A CARBONE SUL QUOTIDIANO NAZIONALE “TERRA”

23 novembre 2010 3 Commenti

Con grande piacere comunico ai lettori che questo mio articolo è stato pubblicato dal quotidiano nazionale “Terra”.

Montebello Jonico – Nel comune di Montebello Jonico, a Saline, in provincia di Reggio Calabria, incredibilmente, si vuole costruire una centrale a carbone da 1320 megawatt.

Questo il progetto della SEI, una società svizzera, che ha già avuto dalla Commissione nazionale VIA il primo assenso per andare avanti, anche se, va detto che il Ministero dei beni culturali ha dato parere contrario.

Ma perché se l’Italia dice di volersi impegnare ad abbassare le quantità di CO2 dall’altro autorizza impianti che la producono? Ed ancora perché costruire una centrale in Calabria dove si produce circa il 45% in più di energia rispetto al fabbisogno?

Tra l’altro, il piano energetico regionale della Calabria, che è legge, vieta l’uso del carbone quale combustibile e la costruzione di centrali.

Intanto, a novembre del 2008, i sindaci compatti si sono recati a Roma assieme ai vertici della Regione e della Provincia di Reggio Calabria alla conferenza dei servizi per esprimere il “no” verso l’impianto.

Successivamente la Regione, formalizzava con atto ufficiale il diniego verso la centrale a carbone.

Però mentre si festeggiava in piazza la vittoria il progetto andava avanti tanto che nel mese scorso la Commissione VIA ha dato parere favorevole al progetto.

Questa la goccia che ha fatto traboccare il vaso, tanto che i cittadini si sono immediatamente riuniti in comitati spontanei e in coordinamenti per affermare con forza la voce del popolo su quella di chi, a distanza, decide per chi vive il territorio.

Ieri a Saline, fiumi di persone si sono riversati in strada per poi partecipare alla manifestazione del “no carbone e si allo sviluppo compatibile”. L’affluenza ha superato ogni aspettativa. “Questo è il trionfo della spontaneità” ha affermato Lillino Barbaro dal tavolo dei relatori, cui erano seduti Nuccio Barillà di Legambiente nazionale, Mimmo Romeo del comitato “no Carbone” e Federico Curatola in rappresentanza dei sindaci dell’area grecanica.

È stata una “manifestazione carica di passione civile e di energia pulita. Al ricatto occupazionale e alle azioni compensative noi non ci stiamo. Questo il pensiero di barillà alla manifestazione cui hanno partecipato giovani, studenti, professionisti, mamme, nonni e uomini di ogni età. dice Barillà.

“No al carbone si allo sviluppo alternativo”. Questo lo slogan lanciato tra applausi e sfoghi, mentre il popolo montebellese chiedeva allo Stato ascolto e rispetto della propria volontà.

Diversi gli interventi a partire dagli ex parlamentari ai sindaci ai singoli cittadini ma una sola la voce che si è registrata: “no ad un impianto simile che andrebbe a mortificare ancora una volta il sud”.

La gente è arrabbiata, protesta e urla contro chi fa finta di non sentire. “Perché la nostra volontà viene ignorata mentre vanno avanti progetti senza benefici per il nostro territorio?”.

I cittadini hanno paura, temono il futuro e soprattutto non intendono cedere nemmeno un passo a questo genere di progresso. Loro nella costa del gelsomino intendono sentire i profumi. Intendono vedere l’azzurro del cielo e non i fumi e le polveri di una centrale.

Vincenzo Malacrinò

pubblicato su “Terra” 

3 Risposte a “LA CENTRALE A CARBONE SUL QUOTIDIANO NAZIONALE “TERRA””

  1. 3
    Vincenzo Malacrinò Scrive:

    Caro Loris,
    condivido ciò che hai scritto esperiamo che il finale del mio pezzo non sia veramente una vana illusione.
    A presto
    Vincenzo

  2. 2
    loris Scrive:

    complimenti vincenzo, ma per pluralità di informazione, avresti dovuto ricordare che vi sono delle voci dissidenti ed anche che è iniziata una campagna di informazione o controinformazione che tende a spostare l’orientamento del popolo del no.
    Le manifestazioni ed i comitati spontanei possono essere utili, se la loro presenza è protratta ed incisiva nel tempo, se riescono a fornire dati che contrastano con le facili promesse e con i vantaggi che vengono illustrati anche con i manifesti, se riescono ad opporsi a questa operazione strisciante che passa quasi sottotraccia e che porta chi è favorevole a fare operazione di lobbing sulle istituzioni deputate a scrivere la parola fine su questo capitolo.
    i comitati debbono, più di ogni altro, fare rete, divulgare il pensiero, informare la gente, stimolando le istituzioni locali affinché richiedano al governatore della calabria di esprimersi per come richiesto dal consiglio regionale, rimarcando il mancato assenso.
    solo così, penso, il tuo non resterà un bell’articolo e l’augurio con cui tu lo concludi non resterà una pia illusione.
    ciao
    loris

  3. 1
    Mimma Scrive:

    Complimenti… bell’articolo e soprattutto bellissimi gli ultimi due righi, molto toccanti, significativi e VERI!

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