Montebello Jonico – L’onda del “no carbone a Saline” non si è fermata. Domani alle ore 17,30 presso l’Ostello di Pentedattilo si riunirà l’assemblea del Coordinamento per proseguire in modo determinato la lotta contro il carbone.

Sicuramente, a Melito Porto Salvo, nei primi giorni di dicembre ci sarà una grande manifestazione.

Dopo il no dei Comuni, della Provincia della Regione, delle Associazioni e dei cittadini tutti, il comitato intende portare avanti un serio programma di proteste e non solo attraverso volantini e riunioni ma attraverso vere e proprie proteste in piazza.

Questo perché sembrerebbe che forse la società sta continuando la sua attività nonostante i pareri contrari del territorio. Sarà vero? Ma la gente nell’incertezza vuole scendere in piazza.

La gente, fanno sapere dal coordinamento, sarà informata sulle negatività del carbone e saremo tutti uniti coralmente per ribadire a chiare lettere il nostro “no grazie”.

Altri sono gli investimenti che si chiedono per il territorio, quelli compatibili con l’ambiente e quelli che non impattano con la salute e con il territorio.

Il “via” della commissione VIA non ha certamente rassicurato i cittadini e le istituzioni i quali hanno letto questo messaggio come un indirizzo politico.

Alla gente della provincia non importa l’orientamento della Commissione del Ministero. Non vogliono il carbone. Punto.

Tra l’altro anche chi è di centro sinistra ribadisce le parole di Berlusconi, all’inizio del suo insediamento il quale ribadiva che bisogna guardare avanti, ossia al nucleare in quanto il carbone rappresenta un combustibile appartenente a generazioni passate.

Ma a Saline il nucleare non può attecchire. È zona rossa dal punto di vista sismico per non parlare poi della tanto reclamata faglia che scorre proprio in prossimità dell’area del laghetto, dove la SS 106, di volta in volta si presenta avvallata.

Si tratta di una faglia? Qualunque cosa sia non è certamente elemento di stabilità.

Così a Pentidattilo il coordinamento delle associazioni studierà le mosse e le azioni da portare avanti nell’immediato e nel futuro.

Certo non manca chi si ribella contro questo anomalo sistema. Nonostante i “no” bisogna ancora lottare.

Ma il coordinamento intende cavalcare questo momento con determinazione affermando di non permettere a nessuno di impiantare sul territorio strutture non volute dalla popolazione.

E su questo punto destra e sinistra, associazioni e popolo parlano la stessa lingua.

Vincenzo Malacrinò

pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”