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BARILLA’ SPIEGA ALCUNE RAGIONI DEL “NO”

7 novembre 2010 Nessun Commento

La gente è adirata e protesta contro chi fa finta di non sentire.

I cittadini hanno paura, temono per il futuro e soprattutto non intendono cedere nemmeno un passo a questo genere di progresso. Loro, lungo la costa del gelsomino intendono sentire i profumi. Intendono vedere l’azzurro del cielo e non i fumi e le polveri di una centrale.

Lei come definisce questo progetto?

Si tratta di pura follia a livello nazionale dal momento che verranno riversate 7,5 milioni di tonnellate all’anno di anidride carbonica. Ed è un paradosso inaccettabile che l’Italia insista a puntare sul carbone mentre il mondo va da un’altra parte.

Si potrà parlare di turismo dopo la centrale e di sviluppo per il territorio?

Assolutamente no. Turismo e carbone non sono compatibili. Da quello che è dato sapere persino la commissione VIA ha ritenuto che tale affermazione fosse troppo azzardata per essere condivisa.

Torniamo alla centrale. Si parla di carbone pulito. Che cos’è?

Non esiste il carbone pulito e non esiste al mondo un sistema che abbatte la CO2. A Saline nel progetto si parla solo di predisposizione della cattura.

Ma il dato importante è anche un altro: : il sistema  utilizzato a Saline non è stato selezionato dall’Europa tra quelli su cui fare la sperimentazione ma solo Porto Tolle.

 Quindi no c’è spazio per il carbone?

La gente dice no e continuerà a farlo. Con il ricatto occupazionale non è possibile comprare il consenso e la salute dei cittadini calabresi. Forse anche stavolta, come trent’anni fa a Gioia Tauro le lobby che si sono coalizzate attorno all’affare – carbone hanno sbagliato calcoli e previsioni.

Perché?

Ormai è diffusa la consapevolezza che la centrale rappresenta la peggiore risposta alle esigenze del territorio. Dopo il fallimento industriale la gente comprende bene che bisogna cambiare scenario.

 Stamani si chiedeva al presidente della Regione Scopelliti di scendere in campo al fianco dei cittadini. Lei cosa dice?

E’ apprezzabile ed importante che il presidente della Regione confermi la sua contrarietà al carbone a Saline a lui chiediamo ora di essere consequenziale formalizzando la ufficializzare la denegata intesa sul progetto di Saline.

I cittadini dell’area chiedono, inoltre, di mettere a punto interventi concreti in termini di investimenti e finanziamenti per far decollare un progetto alternativo.

E importante che la Regione confermi il no?

Si perché il governo per andare avanti dovrebbe operare una forzatura e una rottura nei confronti delle istituzioni ed in modo particolare della Regione che porta lo stesso colore politico.

Vincenzo Malacrinò

pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”

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