Home » Senza categoria

IL PORTO SI INSABBIA

12 aprile 2010 Nessun Commento
Montebello Jonico – Il porto, per l’ennesima volta, si è chiuso. Nonostante i lavori avviati recentemente per l’eliminazione dell’istmo di sabbia che aveva reso il porto un vero e proprio lago, da qualche giorno tutto è ritornato come prima.
È come se quel porto rinnegasse la possibilità di essere fruito. Proprio per questo, di volta in volta, quei pochi metri scavati nel mare assorbono come spugna la sabbia facendo si che scompaia la profondità fino al punto di vedere in superficie e sopra l’acqua il cumulo di sabbia tipico che permette il passaggio da un punto all’altro dell’area portuale.
Fino a pochi giorni addietro quell’area si era trasformata in un vero e proprio cantiere a cielo aperto con mezzi intenti ad eliminare l’ostruzione frontale ed altri ad accumulare la sabbia in posti prossimi all’area di azione.
Tutto era riuscito secondo quanto preventivato tanto che il porto insabbiato e chiuso da tempo ha avuto il privilegio di entrare a far parte del mar Jonio così come nel passato.
Ma tutto è durato poco. Quella conca d’acqua azzurra ora potrebbe diventare scura così come nel periodo antecedente all’inizio dei lavori tanto da richiamare ancora una volta le istituzioni a reclamare una urgenza nelle attività di dissabbiamento per motivi igienico-sanitario.
Questa infatti fu la molla che aveva spinto l’amministrazione comunale ad agire e a chiedere con urgenza l’inizio dei lavori.
Ma quel porto prima di tutto dovrebbe avere una identità. Si tratta, infatti, di una struttura solitaria e prima di una vera e propria funzione economica e sociale.
Tanti progetti prima e dopo le campagne elettorali si sono abbattuti su questa imponente struttura tanto che tutti sia di destra che di sinistra la vedevano come volano per lo sviluppo del territorio.
A distanza di anni, probabilmente per la stanchezza di attendere il porto ha deciso di far da sé. Così è crollato nella parte laterale, si è insabbiato, si è degradato presentando punti di debolezza ovunque e persino lungo la strada ferrata antistante dove sono caduti in acqua quelle che sarebbero dovuto essere strutture resistenti mentre ora presentano solo buchi.
Così il porto è stato un fallimento così come un fallimento è stata la ex liquichimica e le ogr. Il paese delle “tre ex” ancora una volta cerca di far sentire la sua voce facendo capire a chi opera che servono interventi definitivi.
Di fatto se dopo il dissabbiamento, tutto ritorna come prima un motivo ci sarà. Magari andrebbero fatti studi sulle correnti e sulla struttura esistente e forse, complessivamente, questi ultimi, costerebbero di meno rispetto a tutti gli interventi che si sono effettuati nel passato.

Vincenzo Malacrinò

Pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”

Lascia un Commento