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A SALINE L’ARTISTICO PRESEPE FA MEDITARE

7 gennaio 2014 Nessun Commento

Montebello Jonico – Ancora una volta il presepe della meditazione di Saline fa sentire la bellezza della sua comunicatività attraverso la riproposizione di un tema e di una scena profonda e significativa: il borgo antico che presenta nella sua parte più viva il forno, la farina e quindi il pane.

Tutto in sintonia con il tema “Frumento di Dio per la vita dell’uomo” dato dal parroco don Paolo Ielo al fine di ricostruire il percorso della vita cristiana che pone la sua centralità in Cristo, Via, Verità e Vita presente nell’Ostia Consacrata quale dono straordinario di Dio per gli uomini.

Attorno a questo forte tema la professoressa Nella Coniglio, artista molto impegnata anche nel sociale, ha costruito la sua architettura in piena sintonia con l’anno zero, giorno in cui nacque Gesù.

Gli archi portano la connotazione romana sia nello stile che nell’eleganza tanto da contrastare, volutamente, con i panni stesi e che sfiorano appena i tralci di vite ripiegati su se stessi quasi a voler abbracciare ogni intorno.

Sul tavolo, luogo in cui si riunisce la famiglia al pari del cuore dell’umano sono presenti il vino, il pane ed altro ancora mentre nel “mondo” rappresentato da quei pochi metri di prato, Nella Coniglio ha realizzato una scena umana intrisa di lavoro e di attesa.

C’è infatti il carro su cui sono poggiate le spighe di grano che richiamano l’uomo a meditare sul senso del tema principale ma anche sulla necessità di mettersi in cammino e al pari delle ruote di trasferire alla parte più robusta il movimento così come la spinta verso la vita in modo autentico ed equilibrato.

“Chi ha lavorato alla realizzazione del presepe – ha detto don Paolo – lo ha fatto non nella consapevolezza di sentirsi dire grazie, ma di rendere un servizio alla comunità intera” che può vivere più intensamente la gioia del Natale”.

Significativa alla realizzazione del presepe è stata la partecipazione dei “Portatori della Vara rappresentati da Giovanni Benedetto.

La direzione artistica di Nella Coniglio, ancora una volta ha dato la possibilità al presepe di parlare un linguaggio raro e ricercato come quello della meditazione che urla all’uomo la necessità di essere semplici ed umili.

Le forme elaborate dall’artista, ancora una volta, invitano l’uomo a sostare davanti alla capanna, stavolta rappresentata con il forno, luogo in cui la farina impastata si trasforma e diventa pane.

In quel luogo è stata posta la natività per evidenziare come il Vero Pane per l’uomo è Gesù che cambia la vita di ogni uomo se capace di farsi attraversare dal calore divino.

Forti i messaggi ed i contenuti così come le luci bene distribuite nelle scene tanto da orientare l’osservatore alla mangiatoria poco distante da un muretto realizzato con pietre.

La “nudità” pone l’uomo alla ricerca della vera autenticità e più si è nudi più si ha consapevolezza dell’essere figli di Dio.

La professoressa Coniglio ancora una volta con la sua silenziosa “opera” ha regalato alla Chiesa e ai fedeli la possibilità di meditare sulla nascita di Gesù attraverso l’osservazione del piccolo ma grande presepe.

Vincenzo Malacrinò

pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”

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