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OGGI FESTA DI S. FRANCESCO DI SALES PROTETTORE DEI GIORNALISTI E DEGLI SCRITTORI

24 gennaio 2013 Nessun Commento

San Francesco di Sales,

la scrittura è come un fiume: ha bisogno di essere alimentata.

Ha bisogno di essere carica, forte e capace di giungere ovunque per poi gettarsi nel mare dove continua a scorrere costantemente.

Ti chiedo di intercedere presso Dio perchè ogni giornalista e ogni scrittore sappia portare fuori dal proprio cuore e dalla propria mente quanto di più positivo esista.

Ti chiedo di intercedere presso Dio perchè chi pone la penna su un foglio per lasciarne traccia sia sempre ispirato da Dio ed il suo operato possa possa servire quale strumento per servire e formare gli altri: chi legge e chi ha bisogno di punti di riferimento certi.

Il Tuo Santo manto, San Francesco, sia sempre steso sul capo di chi scrive perchè la coscienza prevalga e sempre si ascolti la voce di Dio che parla sempre ad ogni uomo.

L’etica e la morale siano la base di vita per ogni giornalista e scrittore e rappresentino vie ed essenza della propria esistenza.

Sia la scrittura capace di trasformare l’uomo, di elevarlo verso alti sentimenti capaci di leggere sempre più il messaggio di Dio che porta verso l’Eternità.

Per questo ti chiedo di pregare per ogni uomo.

Vincenzo Malacrinò

 

Francesco di Sales (Thorens-Glières21 agosto 1567 – Lione28 dicembre 1622) è stato un vescovo cattolico francese.

Francesco fu il figlio primogenito del signore di Boisy, nobile di antica famiglia savoiarda e ricevette una raffinata educazione. Il padre, che voleva per lui una carriera giuridica, lo mandò all’Università di Padova, dove Francesco si laureò, ma dove decise di divenire sacerdote. Ordinato il 18 dicembre 1593, fu inviato nella regione del Chiablese, dominata dal Calvinismo, e si dedicò soprattutto alla predicazione, prediligendo il metodo del dialogo: inventò i cosiddetti «manifesti», che permettevano di raggiungere anche i fedeli più lontani. San Francesco di Sales, vescovo di Ginevradottore della Chiesa, è il più importante e celebre santo della Savoia.

È stato proclamato santo nel 1665 da papa Alessandro VII ed è uno dei dottori della Chiesa.

Fu beatificato nel 1661canonizzato nel 1665 dalla Chiesa cattolica, che, con papa Leone XIII, nel 1887 lo proclamò Dottore della Chiesa.

Viene considerato una delle grandi figure della Controriforma e della mistica cattolica francese.

Protettore dei giornalisti

 

Il 26 gennaio 1923 in occasione del III centenario della morte papa Pio XI lo commemorò con l’enciclica Rerum Omnium Perturbationem, con cui lo proclamò “Patrono dei giornalisti” e di “tutti quei cattolici che, con la pubblicazione o di giornali o di altri scritti illustrano, promuovono e difendono la cristiana dottrina”. Si ricorda, infatti, che il santo, non soddisfatto della risposta che avevano le sue prediche dal pulpito, si ingegnò a pubblicare fogli volanti, che poi affiggeva ai muri o faceva scivolare sotto le porte delle case.

San Francesco di Sales è patrono anche del Terz’Ordine dei Minimi, di cui entrò a far parte nel 1617.

 

Il miracolo per la canonizzazione

Ai fini della canonizzazione la Chiesa cattolica ritiene necessario un secondo miracolo, dopo quello richiesto per la beatificazione: nel caso del beato Francesco di Sales, ha ritenuto miracoloso il caso di Girolamo Gelin, avvenuto nel 1623.

Il 30 aprile 1623, nell’attraversare il fiume Fier, nella regione francese della Savoia, il quattordicenne Girolamo Gelin, che era in in compagnia del fratellino minore Francesco, cadde da una passerella e venne travolto dalle acque. Dopo alcune ore di ricerche, Alessandro Raphin ripescò il cadavere di Girolamo, rimasto intrappolato sott’acqua in una profonda buca situata in un’ansa del fiume. Il corpo, descritto da Francesco come “gonfio e brutto”[1], fu deposto in un fienile, in attesa del funerale.

Il mattino seguente, mentre la gente si teneva lontana dal cadavere “per il lezzo che emanava”[2], al momento di deporre il corpo nella bara, Girolamo alzò un braccio invocando il beato Francesco di Sales: “alcuni fuggirono, altri caddero privi di sensi, qualcuno gridò al miracolo”[3]. Il ragazzo fu sollevato, e tutti si accorsero che era tornato normale.

Il 4 maggio dello stesso anno il parroco della vicina Les Ollières, Claudio Puthod, si recò ad Annecy, insieme ai fratelli Gelin, per ringraziare il beato Francesco di Sales: infatti il religioso doveva adempiere il voto fatto davanti alla salma di Girolamo nel fienile, in favore del ragazzo. Anche quest’ultimo aveva fatto un voto in nome del beato, prima di attraversare il fiume gonfio d’acqua per le nevicate dei giorni precedenti. Dopo aver pregato sulla tomba del beato, nella Basilica della Visitazione di Annecy, Girolamo, che era giunto “pieno di lividi, graffi e ferite”, si rialzò senza alcun segno[4].

I fatti relativi alla vicenda, confermati dalle deposizioni giurate dei testimoni durante il processo di canonizzazione, tenutosi ad Annecy nel maggio 1665, furono ritenuti validi per il riconoscimento del miracolo necessario per la canonizzazione del beato, ratificato dalla Chiesa cattolica e incluso nella bolla di papa Alessandro VII del 1665.

 

 

 

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