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L’AVVOCATO PANGALLO DIFFIDA IL COMUNE

29 novembre 2009 Nessun Commento
Montebello Jonico – L’avvocato Sebastiano Pangallo, ha diffidato il Comune di Montebello per la mancata convocazione per la presa di servizio dopo che lo stesso era risultato vincitore del Concorso bandito dal Comune come Istruttore Direttivo – Settore Vigilanza.
La storia di Pangallo inizia quando nel 2007, la giunta comunale con l’allora sindaco Loris Maria Nisi, ha dato avvio alla procedura concorsuale per la copertura di un posto di categoria D, da assegnare al settore vigilanza.
Questa figura era prevista già nella programmazione del fabbisogno 2007-2009.
Così Sebastiano Pangallo, il 7 e l’8 gennaio 2009 partecipa alle prove scritte e l’11 maggio a quela orale.
Pangallo superate le prove si aggiudica al primo posto. Intanto il Comune richiede allo stesso la documentazione così come previsto dal regolamento. Era il 10 giugno del 2009.
L’avvocato Pangallo, non attende nemmeno i trenta giorni concessi dall’Ente per la consegna dei documenti tanto che con una lettera datata 29 giugno trasmette in via Portovegno quanto richiesto.
Intanto le elezioni comunali avevano portato a nuovo sindaco Nino Guarna.
Tra le pagine di questo giornale al nuovo sindaco era stato chiesto cosa intendeva fare in merito al concorso per Istruttore Direttivo e lo stesso affermava che Pangallo non solo avrebbe fatto il comandante dei vigili ma che allo stesso sarebbe stato affidato l’Ufficio Legale.
E sempre Guarna aveva affermato che Pangallo sarebbe stato convocato al più presto.
Fin qui tutto a posto. E Pangallo precisa di avere avuto contatti telefonici con il sindaco e che lo stesso gli aveva comunicato che sarebbe stato convocato al più presto.
Intanto mentre Pangallo attende il tempo passa e da Luglio si è giunti ad ottobre. In tutto questo tempo dal Comune non giunge nessuna comunicazione al potenziale dipendente.
Pangallo non sopporta questo silenzio tanto che il 10 ottobre scrive al sindaco precisando, nella sua missiva, di essere ancora in attesa della convocazione per la sottoscrizione del contratto e specifica che riveste “la qualità di titolare di un vero e proprio diritto soggettivo all’assunzione, essendo l’iter concorsuale giunto a conclusione con la produzione dei documenti richiesti”.
E già dal 10 ottobre Pangallo puntualizza i toni con l’amministrazione comunale specificando che “perdurando l’inerzia, mi troverò costretto a rivolgermi all’autorità giudiziaria non esclusa quella penale e contabile”.
Toni forti e distanti dalle pacate telefonate di cortesia. Ma ciononostante dal Comune ancora una volta nessuna comunicazione. Così Pangallo, passa dalla semplice lettera ad un atto di diffida e messa in mora. Un atto duro nei confronti del Comune al quale ribadisce ancora una volta di essere stato vincitore di un concorso pubblico e che lo stesso Ente lo deve ufficialmente convocarlo per la sottoscrizione per la presa di servizio.
Così Pangallo intima i responsabili ad adottare il provvedimento finale precisando “con diffida che in caso di inottemperanza delle richieste, entro il termine di 30 giorni, sarà intrapresa azione giudiziaria dinanzi alla magistratura competente”.
I trenta giorni stanno per scadere ma ancora, a detta di Pangallo, il Comune non si è fatto sentire.
Vincenzo Malacrinò

pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”

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