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DON GIOVANNI, PARROCO DI SAN LORENZO MARINA

11 ottobre 2009 Nessun Commento

Don Giovanni Zampaglione è il nuovo parroco di S. Lorenzo Marina – Roghudi Nuovo. Giorno 11 ottobre alle ore 18, il Vescovo Metropolita Mons. Vittorio Mondello lo ha presentato ai fedeli presenti nella Chiesa della SS. Trinità, edificata pochi anni fa grazie all’impegno di don Marco Scordo predecessore di don Giovanni e attualmente parroco del Crocefisso a Reggio Calabria.

Don Giovanni lascia S. Venera e la parrocchia del Crocifisso per servire il popolo di Dio affidatogli in quella terra vicina al suo paese natale, Masella che lo ha visto crescere e andare verso l’incontro speciale con Cristo.

E proprio per la celebrazione dell’ingresso del nuovo parroco non mancava nessuno. C’erano rappresentanti della parrocchia di Roghudi, Masella, Montebello, S. Venera, Reggio Calabria e così via.

Tanti confratelli presenti per accompagnare don Giovanni in questa missione importante. Singolare la presenza dello stesso don Marco Scordo che per l’occasione ha diretto il coro stando alle spalle del nuovo parroco, quasi a voler rappresentare la sua presenza vicina ma discreta nei riguardi di don Giovanni. Una vicinanza fatta di grande stima e di condivisione fraterna.

Una Chiesa dunque unita, dove l’ex parroco che ha vissuto per 22 anni a S. Lorenzo ed il nuovo parroco danno testimonianza di come la Chiesa sia sintesi del grande amore di Cristo che continua la sua missione nel tempo che scorre così come i suoi ministri chiamati oggi a servire questo popolo e domani un altro ancora.

Don Giovanni Zampaglione è arrivato puntuale alle ore 18 con il Vescovo Metropolita Vittorio Mondello, con il suo segretario don Luigi Cannizzo e con il cancelliere don Antonello Foderaro.

Ad attenderli davanti alla porta il cerimoniere don Nuccio Cannizzaro, altri sacerdoti e il gruppo dei chierichetti.

Applausi all’ingresso del nuovo parroco e tanta emozione. Nel primo banco la famiglia del giovane parroco e poi le autorità. Presente il sindaco Sapone e tanti giovani.

I canti intonati dal coro parrocchiale diretto, per l’occasione da don Marco Scordo, hanno trasmesso forza e vigore a tutta la liturgia.

Un momento solenne, importante e soprattutto colmo di grande significato.

A don Giovanni è stata consegnata, di fatto, una parte del grande popolo di Dio. Don Antonello Foderaro, all’inizio della celebrazione, ha dato lettura della bolla che lo nomina per 9 anni parroco di S. Lorenzo Marina. La stessa è stata consegnata nelle mani del giovane parroco emozionato quale segno dell’impegno assunto e quale dono speciale che la Chiesa fa al ministro di Dio.

E don Giovanni è stato accolto da tutti con grande trepidazione. Daniela Labate, rappresentante della parrocchia ha evidenziato nel discorso si saluto come e quanto sia importante la figura del parroco definendo quanto stava accadendo, momento di grazia. Per questo ha affermato la giovane rappresentante “eleviamo lode alla SS. Trinità “ per questo grande dono “esprimendo tutta la nostra gratitudine al Vescovo”. A conclusione del discorso con le parole “benedetto colui che viene nel nome del Signore” è stato accolto don Giovanni nella sua nuova parrocchia.

Forti ed incisive le parole del Vescovo nell’omelia il quale, partendo dall’inaugurazione della Chiesa della SS. Trinità avvenuta in passato, ha precisato che la vera comunità non è solo quella che vive dentro le mura ma chi in modo autentico annuncia e testimonia il Vangelo.

“Senza presbitero e senza Vescovo non si ha comunità cristiana”. Queste le parole dell’Arcivescovo Mondello il quale ha invitato don Giovanni alla continuità. Ai fedeli l’invito ad essere veri cristiani, persone del dialogo e della vera autenticità. Un altro forte invito del Vescovo Mondello era diretto all’ evangelizzazione necessitante di “viaggiare” al passo coi tempi. Tempi che cambiano ma che devono rimanere fedeli a Cristo vero Maestro dell’umanità. E riferendosi al Vangelo del Giorno il Vescovo si è voluto soffermare sulla frase che dice “Và, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!”.

Il Vescovo ha spiegato che Cristo vuole il distacco e la vera rinuncia. Distacco del proprio cuore dall’attaccamento.

E certamente per sganciare il cuore dalle cose terrene è necessaria la grande coerenza di vita. Il Vescovo Mondello a don Giovanni chiede una cosa in particolare: insistere sulla formazione dei cristiani perché possano testimoniare Cristo al mondo.

Ti auguro – ha detto il Vescovo -  nel tuo ministero, senza fretta e con pazienza di evangelizzare gli uomini. E il popolo di questo tempo ora più che mai ha bisogno di veri evangelizzatori e di veri punti di riferimento. Soprattutto i giovani. Don Giovanni, dopo l’omelia ha rinnovato, davanti al vescovo le sue promesse sacerdotali. subito dopo aver ricevuto la benedizione del vescovo che lo costituiva nell’ufficio di pastore della comunità di S. Lorenzo Roghudi, don Giovanni, dopo aver asperso sé stesso ha benedetto il popolo di Dio.

Una celebrazione ricca di significato e carica di emozione così come il momento in cui don Giovanni ha fatto la professione di fede. Dopo la confermazione delle promesse don Giovanni si è rivolto al popolo dei fedeli in maniera semplice, toccante e diretta. “Dio mi ha mandato per servire i poveri. Sono e sarò il prete di tutti. Tutti avete il diritto di bussare alla mia porta e al mio cuore”.

Parole che sono giunti al cuore dei fedeli in modo chiaro e che palesemente hanno riscontrato la condivisione di quanti con occhi vivi meditavano sul significato di ogni singola parola.

Poi il giovane parroco ha ringraziato tutti. In modo particolare il vescovo, i suoi confratelli, i fedeli di tutte le parrocchie presenti e in modo particolare don Lillo Spinelli dal quale ha ricevuto grandi insegnamenti di vita.

Ha ringraziato le suore di S. Venera ricordando l’incidente stradale che ha causato la morte ad una suora, proprio in quella strada di montagna che obbliga tutti a passare senza alternative.

Infine ha ringraziato la famiglia, il padre che silenziosamente lo segue, la madre che dal cielo ha sempre pregato per lui, i suoi fratelli e le sue sorelle.

E proprio in quel primo banco, affianco al padre, dove mancava a don Giovanni quella grande figura che lo ha fatto emozionare nella parte finale della celebrazione, era certamente presente il grande amore di chi ha dato alla luce un bambino che ora rappresenta un dono per la Chiesa universale.

Così, con le firme conclusive si ufficializzava la presenza di don Giovanni Zampaglione a S. Lorenzo ma non solo perché il prete è nel cuore non di questa o di quella parrocchia ma dell’umanità intera.

Vincenzo Malacrinò

Pubblicato su “L’Avvenire di Calabria

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