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A MASELLA SI BRUCIA LA SPAZZATURA

28 ottobre 2009 Nessun Commento
Montebello Jonico – A Masella, paese dell’entroterra montebellese, i rifiuti solidi urbani, nell’area di raccolta sita prima dell’abitato, vengono bruciati.
I cittadini si lamentano.
Non sopportano questo degrado e per questo non hanno esitato a manifestare alla stampa il proprio dissenso nei riguardi di chi compie gesti del genere.
All’ingresso del paese scene di poco decoro accolgono quanti percorrono quella strada in salita e quanti salutano i paesini interni di Montebello, oltre alla sana aria, portano con sé anche l’immagine di uno scenario inaudito.
Cassonetti rivolti a terra, spazzatura sparsa in ogni direzione ed ancora cani e gatti là in mezzo in cerca di un pasto lauto.
Ma non è tutto.
I rifiuti solidi urbani, una volta colmi nei cassonetti vengono poi abbandonati a terra.
E lì c’è proprio di tutto.
Dai materassi, ai televisori, dalla plastica ispessita alle lamiere.
Poi durante la notte, così come affermano alcuni cittadini di Masella, qualcuno appicca fuoco.
Brucia, quindi la spazzatura, i cassonetti e quanto c’è là intorno.
Tutto inizia a fumare tanto che la mattina oltre al grigiore che sale verso l’alto si può “gustare” l’odore sgradevole degli oggetti ormai sbriciolati.
A quanto pare l’ordinanza sindacale del 4 agosto 2009 non è stata recepita come deterrente da chi usa fare simili gesti.
Il sindaco Nino Guarna, infatti, proprio in quell’ordinanza disciplinava il conferimento dei rifiuti nei centri di raccolta.
Veniva raccomandato ai cittadini di racchiudere gli oggetti dentro sacchetti di polietilene precisando ancora che devono essere posti all’interno dei cassonetti.
Venivano fissati anche degli orari ed ancora “qualora i cassonetti risultassero pieni o non funzionanti, l’utente dovrà evitare l’abbandono del rifiuto e ricercare nelle vicinanze un altro contenitore idoneo al conferimento”.
Inoltre, lavatrici, scaldacqua, televisori, materassi ed altro sono da conferire “tutti i martedì dopo le 21,00 vicino le postazioni della differenziata”.
Questo è solo parte di ciò che dice l’ordinanza ma a quanto pare il micro-inceneritore “fai da te” funziona meglio di ogni altra cosa.
I cittadini affermano di non avere la minima idea del perché accade questo. Affermano che sono all’oscuro di tutto a parte le fiamme che si intravedono di notte e la puzza che si sparge in tutte le direzioni spinta dal vento.
Alcuni abitanti si dicono preoccupati perché, affermano, “respirare la plastica non fa bene alla salute”.
Eppure nell’ordinanza venivano messe in evidenza anche le penalità a carico di chi viola le norme comportamentali nel conferimento dei rifiuti.
Le multe per i trasgressori andavano da 25 a 500 euro ferma restando la possibilità si applicare sanzioni fino a 93.000 euro.
Ma intanto ciò che rimane sono i cassonetti provati dal fuoco e i danni all’uomo e all’ambiente a causa delle sostanze tossiche che si probabilmente si sprigionano durante la combustione.
Queste, anche se piccole, certamente, non sono caramelle.

Vincenzo Malacrinò

pubblucato su “il Quotidiano della Calabria”

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