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CARNEVALE SERIO A MONTEBELLO

28 febbraio 2009 Nessun Commento

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Montebello Jonico – Serata di festa nel centro storico montebellese dove i giovani si sono ritrovati nel salone parrocchiale per salutare il carnevale.
Ad organizzare l’evento è stata l’associazione culturale “N. Arghiropolus” la quale ha inteso bene coinvolgere le famiglie nella concretizzazione dell’evento con una partecipazione individuale.
In molti, infatti, si sono riversati nel salone per calarsi nel divertimento programmato.
Bambini giovani, meno giovani, anziani e coppie hanno portato allegria nel centro storico che tende allo spopolamento a causa della viabilità.
Tra uno scherzo e l’altro, i presenti, infatti, si sono soffermati su temi forti quali appunto il “rischio” vita dovuto alla necessità di passare ogni giorno sotto le pericolanti rocce e là dove frane e smottamenti sono all’ordine del giorno.
“Non bastano le reti, hanno affermato in molti, per risolvere un problema ormai durato quanto la storia di Montebello, non bastano certamente i palliativi, perchè la vita umana vale molto di più di questo o di quel rimedio utilizzato per tamponare un problema contingente”.
La presidente dell’associazione Franca Evoli ha precisato che è necessario trovare soluzioni valide in merito. Certamente soluzioni che siano reali e concrete.
Fin troppo, infatti si è discusso e ridiscusso ma di fatto la gente passa sempre dallo stesso posto.
Un carnevale scherzoso si, ma anche serio ed intento a focalizzare punti forti che riguardano l’intera collettività.
Tra una “chiacchiera e l’altra” i discorsi seri hanno preso il sopravvento così come durante la degustazione della polenta e di molti altri cibi portati nel salone “don Nicola Caratozzolo” con l’intento di trascorrere una serata diversa.
Iniziativa riuscita non solo per la circostanza carnevalesca ma anche per la capacità di ragionare attorno a punti focali dello sviluppo montebellese.
Il problema “viabilità” non è uno scherzo di carnevale ma una realtà concreta su cui, seriamente, ragionare ma non solo in termini discorsivi.
I progetti e le proposte che rimarranno al filo dell’attesa non servono a nessuno tantomeno ai cittadini dell’entroterra costretti, comunque, a passare ogni giorno là dove un masso o una frane può causare l’inenarrabile.

Vincenzo Malacrinò

pubblicato su “Il Quotidiano della Calabria”

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