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ARRIVA IL "NO" ALLA CENTRALE DA PARTE DELLA REGIONE

18 ottobre 2008 Nessun Commento

Tuona il “no” ufficiale della Regione Calabria sulla centrale a carbone che si intendeva realizzare a Saline Joniche.
Ieri, la giunta ha risposto alla comissione ministeriale con una delibera che evidenzia il “no” e le razioni del “no”.
La Regione e quindi il Presidente Agazio Loiero ha risposto secondo quanto già preannunciato nei mesi scorsi relativamente alla centrale a carbone.
L’assessore Francesco Sulla, raggiunto telefonicamente, dopo avere chiarito che per la realizzazione della centrale era indispensabile l’intesa con la Regione ha chiarito le motivazioni del “no”.
“La Regione, la Provincia ed i Comuni hanno predisposto un programma di interventi che non si concilia con l’investimento relativo alla centrale a carbone”.
Sulla parla di programmi alternativi che bene si sposano con l’ambiente e con la sostenibilità ambientale.
“Inoltre, prosegue l’onorevole Sulla, abbiamo chiesto al governo di inserire questo sito nelle aree da bonificare a fini produttivi. Sono stati chiesti50 milioni di euro e già entro il 30 settembre sono state presentate idee progettuali diverse dalla costruzione di una centrale a carbone”.
Motivazioni forti quelle legate al “no” se si considerano le potenzialità del territorio che vanno tutte perseguite al fine di raggiungere sviluppo e occupazione.
Ad avviso di Sulla il territorio offre molto e per questo è necessario portare avanti progetti tali da poter distinguere le realtà fattibili.
Ritornando alle motivazioni del “no” Sulla precisa che il piano energetico regionale non prevede centrali a carbone.

L’assessore, per far comprendere la compattezza della Calabria e gli intenti degli amministratori che interpretano la volontà del popolo, precisa che il piano è stato approvato nel 2005 dalla precendente giunta e consiglio regionale guidato dal centro destra.

“Oggi il centro sinistra dice “no” afferma Sulla e si trova, su questo argomento delicato, in sintonia con il passato fermo restando che nel presente anche il Comune di Reggio, guidato dal centro destra ha detto “no” al carbone”.
Gli intenti sono, dunque chiari e non lasciano dubbio alcuno. “Non vi è intesa per la costruzione della centrale ma tutti i presupposti per realizzare progetti alternativi per uno sviluppo adeguato del territorio perseguendo la sostenibilità e il rispetto dell’ambiente”.
Sulla ricorda che, in ogni caso, la Regione si era già espressa con un documento a firma del presidente Loiero già in sede di conferenza a Roma e che la relazione era stata depositata a cura dello stesso Assessore.
Lì, Regione, Provincia, Assessorati e comuni avevano chiaramente ribadito il “no” perché certi che lo sviluppo dell’area deve passare attraverso il rilancio del territorio nella sua interezza.
Proprio in tal senso l’onorevole Sulla precisa che le idee progettuali di rilancio abbracciano non solo il sito della ex liquichimica ma tutti i comuni circostanti.
Si parla della valorizzazione dei centri storici, come Pentidattilo, dei siti archeologici come Prastarà, delle aree di particolare pregio naturalistico, delle oasi, dei reperti marini, del porto di Saline da convertire a fini turistici ed ancora di una seria di azioni mirate sul territorio volte a fare decollare l’area e l’economia di questa area più volte mortificata da scelte passate e i cui segni sono ancora visibili.
Ora dopo il “no” i cittadini attendono l’avvio di un programma concreto di valorizzazione del territorio perché si possa veramente costruire un pezzo di sud non solo sulla carta ma in pieno campo.

Vincenzo Malacrinò

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