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106: SPADA DELLA VITA

16 maggio 2008 Nessun Commento
La 106 è strada della morte. Strada che semina vittime e che dipinge di buio il cuore di tante famiglie. È strada che interrompe il fiore della giovinezza, la corsa verso la realizzazione dei propri sogni. È la strada delle mille promesse politiche, dei fantomatici ammodernamenti, del rumore e del fracasso. È la strada che ha fatto omicidi. È asse che ha costruito barriere nel normale fluire della vita di ogni giorno. È il percorso dai mille bivi e delle mille uscite ed ancora, per tanti è il triste ricordo di un’avventura finita ed iniziata ogni giorno.
Su quell’asfalto in molti hanno dato l’ultimo sospiro alla terra. In tanti hanno portato con sé il colore del cielo jonico come ultimo ricordo terreno o forse la voce di un amico o di un fratello che dice “ce la farai”. E nonostante tutto ancora si muore. Ancora si continua a permettere questa drammatica realtà.
Tanti sono soli e tanti non possono festeggiare quaggiù, con la propria famiglia, il raggiungimento della maggiore età così come Domenico Surfaro. A lui, i suoi compagni del Liceo Classico “Familiari” di Melito, hanno dedicato un pensiero. Questo dovrebbe far riflettere tutti; automobilisti e non ma principalmente chi si dovrebbe adoperare per far sì che le strade siano sicure.
“Ciao Do,
il tempo passa ma il tuo ricordo rimane sempre nitido. È il ricordo di un ragazzo strappato alla vita da un brutale incidente tre anni fa.
Il tuo sorriso, la tua simpatia, la tua voglia di scherzare e la tua passione per la Juventus vivono ormai dentro di noi.
Tu, non te ne sei andato per sempre ma ti sei solo allontanato momentaneamente e fisicamente, perchè spiritualmente sei sempre in mezzo a noi a condividere le gioie le avventure e i nostri ostacoli. Oggi tocca a te diventare maggiorenne e per questo così come sempre vogliamo dirti: auguri. Auguri Domenico o meglio Angelo nostro.
Possa tu festeggiare in cielo con gli altri Angeli i tuoi diciotto anni e là dove tutto è pace e silenzio tu possa vegliare sempre sul nostro cammino. Abbracciaci con il calore di sempre. Siamo sicuri che lassù accanto a Dio tu stai continuando a vivere la tua giovinezza. Ridi, scherza, gioca fai ciò che è giusto fare come sempre e a noi che siamo su questa terra facci sentire la tua serenità. Ti vogliamo bene. I tuoi compagni di classe”.

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