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IL MONDO DELLA ASSOCIAZIONI UNITO PER DIRE "NO" ALLA CENTRALE A CARBONE

10 novembre 2007 Nessun Commento

Il tavolo dei relatori – da sinistra Franco Meduri, Mimmo Romeo, Franca Evoli, Nuccio Foti e Domenico Pellicanò

Montebello Jonico – Momento importante quello che si è svolto ieri sera a Montebello Jonico presso la sede dell’Associazione “Arghiropolus” al fine di definire strategie di crescita per tutto il territorio comunale.
Il Forum delle Associazioni è, quindi, al secondo appuntamento e davanti allo stesso tavolo stavano seduti tutti i presidente di tutte le associazioni operanti sul territorio.
Franca Evoli per quanto riguarda “Arghiropolus”, Domenico Pellicanò per “I Fossatesi nel Mondo”, Mimmo Romeo per la “Pro Loco”, Franco Meduri per “Nemesis” e Nuccio Foti per i Rangers International.
Insomma il mondo delle associazioni unito per chiarire il quadro della crescita e dello sviluppo montebellese nell’intento di dare input costruttivi per il futuro che, spesso, si colora di grigio così come quando si parla di Centrale a carbone nell’area della ex Liquilchimica. Proprio partendo da questo punto nevralgico la presidente dell’associazione “Arghiropolus”, Franca Evoli, ha voluto ribadire il “no” alla centrale e la necessità di promuovere progetti che rispettano l’ambiente ed il territorio nella sua interessa. Dello stesso avviso sono stati tutti gli altri i quali hanno duramente condannato la “svendita” del territorio montebellese a colossi il cui unico interesse viene rappresentato dal profitto a discapito della qualità della vita, del territorio e dell’ambiente.
“E’ bene puntare sullo sviluppo turistico, dice la Evoli, o comunque rivalutare l’area dal punto di vista delle piccole e medie industrie artigianali”.
Franco Meduri della “Nemesis” ha sottolineato il contenuto di un documento presentato all’importante convegno dell’estate a Saline sul futuro montebellese evidenziando la necessità di unire e collegare il territorio affinché le risorse siano fruibili in modo omogeneo dai soggetti.
“l’ex Liquilchimica, ha affermato Meduri, è il simbolo della negatività, là potrebbe realizzarsi il progetto “Marra” o altri alternativi e distanti dall’inquinamento e dallo smantellamento del nostro territorio”. Meduri evidenzia anche l’impegno pubblico intrapreso dal sottosegretario alle infrastrutture Luigi Meduri finalizzato a dare dignità al territorio montebellese ed una paternità a “quel porto che sembra essere di nessuno”.
Quell’orfano, quindi dovrebbe essere adottato ed essere trampolino di lancio dello sviluppo montebellese che vanta di un centro storico per nulla sfruttato, di un borgo medievale degradato e non considerato e di elementi storici, architettonici paesaggistici e ambientali non utilizzati.
Il presidente della Pro Loco Mimmo Romeo, conferma la necessità di iniziare ad organizzare le risorse al fine di stilare progetti concreti sulle stesse poiché “i veri progetti sono quelli che si sposano con il territorio e non quelli distanti dalla vocazione naturale dei luoghi”.
Parole queste condivise dal presidente dell’Associazione “I Fossatesi nel mondo” il quale dopo aver detto “no” alla centrale a carbone ha evidenziato l’immediata necessità di promuovere e far promuove un turismo al passo con il tempo e con la storia. Un modo, quindi, per prendere dal territorio quanto lo stesso dona alla propria gente senza violenza alcuna. Non si può obbligare il territorio produrre ciò che non ha in sé. Questa battuta era certamente riferita alla ipotetica energia ottenibile dal carbone. Questo il succo di quanto emerso anche tra il pubblico presente il quale con forza afferma “no” alla centrale.
Sempre dalla sala emerge un altro importante elemento di costruzione relativo all’energia. “Al posto del carbone si usi il sole quale risorsa naturale al fine di ottenere energia”.
Sicuramente anche in questo ci sarebbe tanto da riflettere così come nell’importante intervento di Nuccio Foti dei Rangers il quale ha portato al tavolo della conferenza la drammaticità ed il pericolo cui versano le risorse ambientali di Montebello che rischiano di estinguersi in punti prossimi alle aree SIC o in zone dove la storia e la preistoria, come nel caso di Prastarà, hanno tanto da raccontare.
“In prossimità di Prastarà, ha affermato Foti, rocce importanti, che per secoli sono stati punto di riferimento rischiano di essere trasformati in massi e portati a mare”.
Un allarme lanciato nella sede dell’Arghiropolus” e che sicuramente varcherà i confini di quella sala data l’importanza poiché il patrimonio umano e culturale non si può sicuramente distruggere in poco tempo dall’uomo di oggi.
Foti ha assicurato che il problema stavano vigilando le istituzioni e che le associazioni avrebbero fatto sicuramente il loro dovere.
Altro allarme lanciato sempre da Foti, è relativo all’abbandono delle fiumare da parte delle istituzioni in termini di controlli fino al punto di far sì soggetti di altri comuni scarichino abusivamente negli alvei di fiumare e torrenti.
L’allarme lanciato da Foti è un invito forte alle istituzioni affinché vigilino sul territorio e diano un forte impulso allo stesso poiché il vero carbone del comune è rappresentato dalle risorse in esso presenti e tra questi la storia che unisce l’intero territorio che va dal mare ai monti è tra gli ingranaggi del motore uno dei più importanti così come la forza del mondo associazionistico che,insieme, in questo ultimo periodo, sta registrando le prime mete fermo di un lungo traguardo.

Vincenzo Malacrinò

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