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LA SS. 106 UNA POZZANGHERA PERICOLOSA

28 novembre 2002 Nessun Commento
Montebello Jonico- sono sufficienti pochi millimetri di pioggia per modificare l’aspetto della SS.106 da sempre famosa per le caratteristiche strutturali e per gli innumerevoli incidenti che sulla stessa di giorno in giorno si registrano. In seguito alle ultime piogge, su segnalazione dei cittadini, che lamentavano il grave pericolo durante la percorrenza della SS, e gli incidenti scansati all’ultimo istante, abbiamo effettuato una analisi lungo tutto il tratto Melito – Reggio Calabria e con grande rammarico nella zona di Saline, e di Lazzaro (subito dopo Capo d’Armi) la superstrada poteva essere paragonata ad una vera e propria pozzanghera. L’asfalto in senso trasversale e longitudinale risultava essere percorso d’acqua, che non essendo convogliata alimentava il fenomeno dell’allagamento stradale con conseguenze negative a carico dei conducenti.
Ma l’evento sconvolgente va ricercato nelle “pozzanghere” in piena superstrada, nel bivio di saline se ne trova una in particolare che, come afferma un cittadino, “si possono tranquillamente allevare i pesci”, di enorme dimensione e soprattutto di lunga presenza. Una pozzanghera anziana dunque che ancora resiste e forse ancora per molto anche se i cittadini sperano il contrario. Una pozzanghera pericolosa come del resto le altre e come d’altra parte tutti gli altri tratti pericolosi che ancora fino ad oggi non hanno trovato adeguata sistemazione.
E a tale proposito viene segnalato che, proprio nelle vicinanze della pozzanghera del bivio di Saline anni addietro avveniva il tragico incidente dove rimanevano vittime dell’asfalto vite umane. Era una mattina piovosa e l’acqua sull’asfalto ha determinato risultati irreversibili, un autobus sotto la strada, passeggeri in ospedali, morte e terrore. Questi i dati, questi i fatti, la cronaca la realtà che invita ad un immediato cambiamento mentre ancora persiste uno stato di pericolo per l’eccessivo riversamento e presenza di acqua sul manto stradale. “Sono questi i veri pericoli” quelli per le quali bisogna lottare per prevenire i disastri e non per poi cercare di “tamponare”. Le tragedie non si dovrebbero raccontare ma solo prevenire attraverso un monitoraggio ed un controllo del patrimonio stradale di importanza fondamentale per la comunicazione e per lo sviluppo ma spesso causa di vite che finiscono, di giovani che fermano la loro esistenza solo perché forse il “manto nero” non era quello che tutti si aspettavano.
La sicurezza viene garantita attraverso l’efficienza e quest’ultima attraverso adeguati controlli ed interventi là dove necessitano ancor prima che i cittadini reclamano per sensibilizzare l’opinione pubblica.

Vincenzo Malacrinò

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