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INCENDIO E PAURA A MONTEBELLO

23 agosto 2001 Nessun Commento

I cittadini si mobilitano per domare le fiamme, si cerca l’acqua che non c’è

Montebello Jonico- paura e sgomento da parte dei montebellesi che alle 22 circa di ieri sono stati chiamati a scendere tutti in strada dalle fiamme che divoravano il monte sul quale è costruito il cimitero.
Si temeva il peggio: l’arrivo delle fiamme a qualche abitazione.
Il buio della sera veniva fortemente contrastato dalle fiamme che violente tendevano a spingersi verso l’alto, verso il luogo più caro ai Montebellesi: il cimitero.
Il paese si è tutto mobilitato e tra urla sgomento, pianti e mani che si mettevano ai capelli, compatti i cittadini si sono organizzare per domare le fiamme nell’attesa dell’arrivo dei vigili del fuoco e dei carabinieri il cui intervento è stato definito dai cittadini straordinario.
Erano ancora le 22 quando un piccolo focolaio inizia ad alimentare grandi fiammate e tutti si chiedono chi e perché.
Ovviamente domande senza risposte, domande che inducono tutti a comprendere quanto alta sia l’incoscienza umana capace di alimentare un incendio che come conseguenza può portare non solo la distruzione del patrimonio ecologico ambientale ma anche feriti, morti e quant’altro si possa collegare ad un incendio.
Immediatamente i montebellesi sono corsi ai ripari e con pale, secchi ed altri elementi si sono scontrati con le fiamme per costringerle ad arrendersi.
Ci sono brillantemente riusciti non solo gli adulti ma principalmente i ragazzi e perfino i bambini che con grande abilità sembravano essere vigili del fuoco nati.
Grande lamentela dei cittadini per la mancanza d’acqua nel paese la quale se ci fosse stata, ammettono, avremmo potuto controllare meglio l’incendio pur portandola con secchi fino in cima.
Ma ciò nonostante “uno per tutti e tutti per uno” i cittadini sono corsi dentro casa per “racimolare” qualche bottiglia d’acqua o qualche secchio destinato ad uso domestici.
C’è stato anche chi armato da buona volontà si è immerso con gli estintori in mezzo alle fiamme per cercare di soffocare la violenza del fuoco che bruciava tutto.
Così fra spaventi e pianti, urla e grida, in tarda sera si è concluso lietamente lo scenario devastante di un incendio che avrebbe potuto causare molti danni.

Vincenzo Malacrinò

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