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MONTEBELLO JONICO: CONSIGLIO ANDATO IN FUMO

5 febbraio 2000 Nessun Commento
Montebello Jonico- E’ andato in fumo il consiglio comunale di ieri in quanto per ovvi motivi legati alle procedure burocratiche non è stato possibile ultimarlo.
Infatti nell’avviso della prima convocazione del consiglio comunale stesso è stata indicata per la seconda convocazione una data uguale a quella della prima: Ciò è in contrasto con l’art. 22 del regolamento comunale e nello stesso tempo in apertura l’altro motivo invalidante è legato all’assenza di “qualche consigliere”. Ed a tale proposito, dure si presentano le parole di Suraci, capogruppo della minoranza, in quanto afferma che alle ore 16, decorsa la tolleranza (alle 15 era la prima convocazione), è stato chiesto al segretario comunale di fare l’appello e conseguentemente a constatare la mancanza del numero legale in prima convocazione. Il sindaco, dice Suraci, chiama la maggioranza che a suo avviso girava per le “camere” dell’edificio comunale ed alle 16,30 fa fare l’appello in seconda convocazione. Convocazione che era stata fatta in modo errata, ossia a distanza di un’ora e mezza circa. Ma in ogni caso il consiglio inizia ed al contempo, Suraci chiede la parola per far presente che c’era un vizio di forma: Il sindaco Nisi afferma di non potergliela concedere in quanto deve dare delle comunicazioni al consiglio e così Suraci e tutta l’opposizione formata da Voci, Foti e Tripodi lasciano l’aula. Successivamente dopo una pausa di cinque minuti il sindaco rinvia la seduta a domenica alle 8,30. E così tutti a casa a discutere ed eventualmente ripensare se è opportuno o meno praticare un aumento delle tasse comunali ai cittadini di Montebello. L’ordine del giorno infatti, doveva trattare proprio questi punti. Ma Nisi dal suo canto è molto tranquillo ed afferma che i consiglieri non erano in giro per le aule del comune ma intenti a discutere questioni estremamente importanti per la vita amministrativa del paese quale appunto l’adeguamento delle tariffe sulla base della normativa appena varata. In merito all’aumento delle tasse comunali ad entrambi è stato chiesto se è giusto o meno apportare questa modifica, che tra l’altro forse, sembra anche consistente e le risposte ovviamente sono state diverse. Suraci afferma che apportare degli aumenti è una vera ingiustizia in quanto i cittadini non possono sopportare il peso questi oneri. Il sindaco, invece afferma che la precedente amministrazione non ha richiesto i ruoli dell’acqua dal ben lontano 1996 e che inoltre oggi, bisogna sopportare spese notevoli per garantire ai cittadini i vari servizi. Quindi in conclusione la maggioranza vuole chiede ai cittadini di pagare di più mentre la minoranza è convinta che quello che si paga è già abbondante. Chi dei due avrà ragione? La risposta è molto difficile e sicuramente solo i cittadini, diretti interessati la sapranno dare.

Vincenzo Malacrinò

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