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5 MILIARDI SPARITI: UN GRAVE DANNO PER IL COMUNE

11 febbraio 2000 Nessun Commento
Montebello Jonico- 11 febbraio 2000 consiglio comunale sul seguente ordine del giorno: Determinazione in merito all’intervento regionale sul patto di Saline Joniche. Questo il punto sul quale i politici Montebellesi dovranno discutere o meglio, partendo da questo punto dovrebbero agire energicamente per “dare a Cesare ciò che è di Cesare” ed in questo caso ben 5 miliardi.
Il consiglio comunale si svolge a Saline Joniche e precisamente nei locali della cooperativa “Vita Nova”; anche il luogo dell’incontro sembra strano dal momento che in Montebello centro esiste una grande aula comunale.
Comunque c’è chi dice che si tratta di un problema di del porto di saline anche se dall’altra parte e cioè dall’entroterra c’è chi afferma che il problema riguarda il comune nella sua interezza.
Comunque tralasciando il luogo che accoglierà le menti pensanti, resta un problema molto grave da risolvere e cioè recuperare i fondi necessari per le opere da realizzare nel porto.
Da una breve crono- storia si “legge” un passaggio fondamentale: l’assessore Fuda, l’assessore Federico ed il Sindaco della passata amministrazione, Briguglio, al tempo del mandato precedente, si recano presso la presidenza del consiglio regionale e proprio là trovano speranze e conferme relativamente ai 5 miliardi per la sistemazione del porto di Saline.
Questi soldi servivano proprio per rivitalizzare la colossale opera arenata a se stessa per la scarsa funzionalità e per far rivivere tutta una costa nella speranza di uno sviluppo futuro.
Ma stando ai fatti di quei 5 miliardi sembrano essere rimaste solo le briciole per un motivo molto semplice: sono stati destinati in altri posti.
Ma come, ci si domanda l’opinione pubblica, e noi, ed il nostro progetto porto? forse ritentando sarete più fortunati.
A parte l’ironia il caso è veramente bollente e mette in discussione lo sviluppo della nostra terra legato alla sipi ed ai loro progetti che darebbero lavoro a tanta gente.
Infatti se le cose stanno come veramente sembra e cioè se i 5 miliardi si sono volatilizzati verso altri luoghi, forze più bisognosi del nostro territorio, e se non se ne troveranno altri, la sipi sarà costretta ad rallentare il suo progetto.
Si presume che il nostro estremo sud, pullulante di disoccupazione e di giovani che si fanno le valige per partire con le lacrime agli occhi lasciando in questa terra il cuore ed una parte di sé, non può permettersi il lusso di lasciare passare questo treno perché potrebbe essere veramente la fine.
Ai politici si chiede il coraggio di leggere con coscienza il dramma del loro e nostro territorio e soprattutto di agire in fretta per il bene comune perché come dice un giovane montebellese “un futuro senza occupazione e senza sviluppo è triste perché sei costretto a sfuggire lo sguardo dei più piccoli data l’impossibilità di garantire loro un futuro degno di essere chiamato tale. Ed ora che il treno forse sta per passare è necessario non perderlo altrimenti arriverà vuoto a destinazione e a chi rimarrà a terra, cioè tutti, non resterà altro che incamminarsi a piedi per percorre con fatica qualche chilometro al giorno”.
Per il consiglio di oggi sono stati invitati, Meduri, Calabrò, Adamo ed altri esponenti politici.
A loro Montebello e tutto il sud chiede un serio impegno al fine di far decollare questo basso meridione agonizzante per non farlo morire altrimenti un giorno, quando tutti partiranno per cercare occupazione altrove i politici saranno costretti a fare i rappresentanti dei soli pensionati.

Vincenzo Malacrinò

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