Home » Senza categoria

DORMITIO VIRGINIS –KIMISIS TIS THEOTOCU

12 agosto 1999 Nessun Commento
Un motivo in più per ascrivere Montebello nell’area grecanica

Montebello Jonico- si è svolta a Montebello sera del 14 agosto una celebrazione importantissima che ha richiamato tutti i fedeli ad una spessa partecipazione in un contesto dove tradizione, cultura e fede si sono intrecciati per dar vita ad un movimento di luci del tutto singolare.
Uno scenario unico perché richiamo del passato che vive nel presente, fra la gente del posto e fra i tanti emigranti che ritornano ogni anno per la ricorrenza.
“La celebrazione del 14 agosto è una festa sicuramente plurisecolare”, afferma il professore Luigi Sclapari storico che studia da tempo le tematiche salienti che hanno caratterizzato Montebello, “una festa che trova le sue radici nel mondo cattolico orientale, in quanto tale festività era esclusivamente celebrata nell’oriente cristiano per evidenziare il momento terminale della vita terrena della Madonna e successivamente per esaltare la resurrezione e quindi la vita eterna”.
Così Montebello, con le sue celebrazioni fa rivivere il passato in un presente che evoca il ricordo, e la partecipazione corale è l’elemento che fa ritrovare nella tradizione e nell’antico il moderno e quindi una parte di sé.
Non è sola tradizione, comunque, quella che sera del 14 agosto si celebra a Montebello ma soprattutto espressione di vera fede e vera devozione.
All’imbrunire, dalla Chiesa Arcipretale di Montebello Jonico, l’effigie della Madonna Assunta in cielo viene portata in processione nel cimitero del paese.
Il dipinto della “Dormizione” portato a mano da uomini e donne percorre le vie del centro storico del paese e qui tra la gente viene fatto sostare più volte per consentire gesti di devozione individuali di anziani incapaci di percorrere tutta la processione.
Al mattino seguente, dopo la notte trascorsa nel cimitero, il quadro viene riportato in processione nella Chiesa accompagnato dalla banda musicale, da canti e da preghiere.
Quindi morte e vita si incontrano in un nobile intreccio sovrapposto a quello della notte e del giorno, del sole che cala di sera e si china all’orizzonte per poi riapparire al mattino splendente.
Si celebra quindi la vittoria della vita sulla morte, della luce sulle tenebra.
L’effigie che rappresenta l’Assunzione, afferma il professore Luigi Sclapari, “è un dipinto che risale al 1800 e celebra due momenti importanti della festa stessa: il momento orientale che sottolinea un evento storico: la morte della Vergine, ed il momento occidentale, quello del dogma, che contempla l’assunzione”
“Questa festa, dice Sclapari, è stata introdotta in Occidente e quindi nella Calabria bizantina nel periodo delle persecuzione iconoclasta e cioè della abolizione delle immagini sacre. I monaci, continua lo storico montebellese, per conservare ancora le loro immagini sono fuggiti con le stesse dall’Oriente verso l’Occidente portando con sé le loro tradizioni.
Questo evento religioso e tanti altri motivi storici sono elementi utili ed importanti per ascrivere Montebello in quell’area grecanica della Calabria orientale dalla quale ancora ingiustamente viene escluso.
Si spera quindi che in futuro prossimo ci possa essere una revisione e che Montebello venga collocato nel giusto alveo attraverso un equo riconoscimento della storia che ha caratterizzato il suo passato”.
Così si conclude per quest’anno un evento storico culturale e religioso di notevole rilievo fissando l’appuntamento al prossimo anno alla stessa data.

Vincenzo Malacrinò

Lascia un Commento