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BOVA FESTEGGIA S. LEO

10 maggio 1999 Nessun Commento
Conclusa giorno 8 la festa in onore di S. Leo
Bova Superiore – Calabria da scoprire! potrebbe essere questo lo slogan di quest’anno rivolto a chi intende gustare le bellezze nascoste di questa nostra terra.
Paesaggi intrisi di un elevato significato storico e culturale all’insegna delle tradizioni più antiche.
Questo ed altro offre Bova Superiore, un paese situato nel cuore dei monti, cucito nella tradizione e nella devozione più vera.
Là in piccolo santuario risalente al 1606 ieri si è conclusa la festa religiosa dedicata a S. Leo.
Un Santo che unisce il popolo di Bova a quello di Africo perché entrambi lo hanno in comune.
Una comunione fatta di storia, di riti celebrati nel passato e nel presente e che vede attorno al santuario gente proveniente da tutte le parti.
Addirittura c’è chi arriva dall’estero proprio per questo particolare evento.
Una festa, quindi, sentita da tutto il popolo bovese e soprattutto una festa che si tramanda ai posteri con devozione sempre nuova ed autentica.
I primi protagonisti della festa che dura quattro giorni sono i “fratelli” uomini del posto che vestono in particolari abiti ispirati al lontano passato.
Fanno tutti parte di una confraternita il cui compito è quello di custodire il santuario soprattutto nel periodo dei quattro giorni in cui S. Leo si trova esposto nel santuario.
Infatti giorno 4 si apre la nicchia dove viene custodito il Santo ed i fratelli in processione lo portano nella chiesa di Santa Caterina dove grande folla attende l’arrivo.
Successivamente in processione viene riportato nel santuario e là l’ultimo giorno viene riposto nella nicchia di sempre.
Un santo attuale ma antico; infatti S. Leo è un monaco bizantino del VI sec. che ha vissuto e donato la vita agli altri lasciando un’impronta molto chiara ai posteri.
Il busto che viene portato processionalmente è in argento e contiene alla base delle reliquie ossee.
Dopo la celebrazione di ieri, il Santo, con lo sfondo della banda musicale, il suono delle campane ed i canti religiosi per quest’anno è stato riposto nella navata laterale del santuario dove trova collocazione la sua nicchia.
Si spera che tanta gente possa incamminarsi nelle strade delle montagne bovesi per gustare da vicino l’emozione dell’essere a contatto con il passato!

Vincenzo Malacrinò

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