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GARIBALDI SBARCO’ A MONTEBELLO JONICO

16 dicembre 2012 3 Commenti

Montebello Jonico – Garibaldi sbarcò a Pietrafalcone, a Montebello Jonico, tra il porto e la foce del torrente omonimo. Era il 25 agosto del 1862.

Lo affermano autorevoli studi del professore Luigi Sclapari, che ieri, nel corso del convegno dal titolo “Roma capitale del Regno d’Italia – Lo sbarco a Pietrafalcone di Montebello Jonico”,  tenuto a Saline, presso il salone della parrocchia del SS. Salvatore, alla presenza di altri autorevoli nomi della storia, tra cui il professore Agazio Trombetta e il professore Alberto Cafarelli, ha menzionato i documenti dai quali si evince, senza dubbio, come il secondo sbarco di Garibaldi avvenne a Montebello Jonico e non in prossimità di Annà così come prima si affermava.

Il convegno è stato patrocinato dal Consiglio Regionale della Calabria, dal Comune di Montebello Jonico e dalla Deputazione di Storia Patria per la Calabria.

L’amore per la verità ha spinto Sclapari a portare alle generazioni presenti un contributo sul passato perché solo così si potrà progettare il futuro mentre si vive il presente. Così il dott. Vincenzo Malacrinò, moderatore del Convegno, ha sintetizzato l’evento evidenziando il ruolo dell’Associazione “Nemesis” e del suo presidente Franco Meduri per l’attenzione e la sensibilità mostrata verso l’istanza pervenuta dal mondo della storia a cui sia l’amministrazione comunale che le altre associazioni erano state, più volte, sollecitate.

La “Nemesis” si è resa promotrice non solo di un messaggio culturale bensì di un compito ancora più arduo: riportare all’opinione pubblica la verità storica.

Presente il Sindaco Antonio Guarna, l’assessore alla pubblica istruzione Franco Foti, Rosaria Surace dell’Associazione Garibaldina “Mille donne per l’Italia”, Franca Evoli presidente dell’Associazione “Nicolaos Arghiropoulos”, Mimmo Romeo, presidente della Pro-Loco di Saline, gli storici Carmelina Sicari, Domenico Minuto e tanti altri.  Presenti anche i consiglieri di minoranza Loris Maria Nisi ed Ugo Suraci.

Dopo i saluti del presidente della “Nemesis” Meduri e del sindaco Guarna, si è entrati nella discussione con la brillante relazione di Sclapari il quale ha condotto “per mano” i garibaldini dalla Sicilia fino a Pietrafalcone. “I memorialisti, ha detto Sclapari, coloro che hanno vissuto lo sbarco con Garibaldi non lasciano ombre affermando così come Franco Mistrali, 1862, che – alle ore 4 ¼  del mattino si sbarcò a Pietrafalcone” Ma non è il solo. Celestino Bianchi, 1863, afferma che “il convoglio giunse in vista di Pietro-Falcone”, ed ancora il medico di Garibaldi Giuseppe Basile “sbarcammo …a Rocca Falcone”. Quindi non vi sono dubbi tanto che nel ricco ed articolato contributo del professore Trombetta viene riportata anche una nota secondo cui, già 20 anni addietro, la professoressa Carmelina Sicari, in uno studio, parlava sempre di Pietra Falcone quale luogo del secondo sbarco. Non è mancato in sala chi ricordava dai propri nonni la narrazione concorde agli studi di Sclapari. Trombetta ha spaziato i lungo ed in largo senza tralasciare il percorso dei Garibaldini da Pietrafalcone a Gambarie. Poi, nel corso del convegno, la grande notizia: “il professore Luigi Sclapari fa parte della Deputazione di Storia Patria per la Calabria”. Ad affermarlo è stato lo stesso Trombetta il quale ha espresso soddisfazione.

Il professore Alberto Cafarelli, invece, ha commentato, con viva emozione un video con “i luoghi di Garibaldi” esaltando anche l’aspetto umano dell’eroe dei due mondi. È stato lo stesso a mostrare angoli nascosti che tutti dovrebbero apprezzare.

Poi l’invito da parte del Presidente della “Nemesis” al Comune perché eriga una stele, apra un museo garibaldino e intitoli una via XXV agosto. Malacrinò, nelle conclusioni, ha precisato che “il solo modo lasciare un segno nella storia è quello di concretizzare un’opera poiché solo così si avrà modo di parlare alle generazioni future al di la di quanto sanno fare i convegnisti”.

3 Risposte a “GARIBALDI SBARCO’ A MONTEBELLO JONICO”

  1. 3
    Vincenzo Malacrinò Scrive:

    Caro Luigi,
    grazie a te per quanto regali al nostro caro ed amato paese.
    E’ questo, il tuo, uno stimolo perchè in molti ed in tanti si adoperino per il bene comune, per quello collettivo, che passa attraverso i sacrifici della gente, o meglio di quella gente che intende lavorare per il territorio.
    Purtroppo non ce ne sono molti e le poche energie spesso sono orientate in senso opposto però, mai arrendersi.
    Io, e poi mi dicono che sono polemico, mi sarei aspettato che la tua importante iniziativa fosse stata sviluppata non dalle associazioni ma direttamente dal Comune perchè lo sbarco di Garibaldi non è di Luigi Sclapari ma appartiene al popolo e quindi a tutti.
    Alla Nemesis, associazione culturale di pregio, va, come ho già detto tutta la mia stima per essersi fatta carico di un onere non indifferente ed il plauso per aver sviluppato l’intera manifestazione nel migliore dei modi.
    Grazie, anche da parte mia, al caro presidente Franco Meduri, persona splendida che io tanto apprezzo per le sue doti umane e per l’attaccamento al territorio.
    Spero tanto che l’amministrazione possa lasciare un segno tangibile quale ricordo di questo passaggio.
    Ricordo bene l’idea di Giovanni Crea relativa alla costruzione di un faro alto, come avevo indicato io 18, 62 metri per indicare l’anno del secondo sbarco.
    Se 18, 62 metri dovessero essere troppi, e l’idea mi viene proprio adesso, potrebbe bastare una stele alta 1,80 cm e una, accanto, di 62cm. La prima rappresenterebbe Garibaldi ed il suo progetto di unire l’Italia, l’altra i giovani e quindi il popolo che lo seguiva!
    A presto
    Vincenzo Malacrinò

  2. 2
    luigi sclapari Scrive:

    Carissimi Vincezo e Giovanni Crea,
    essendo parte in causa, non posso dire più di tanto.
    Parto subito dunque, con i ringraziamenti ad entrambi per le vostre parole elogiative.
    In particolare, dico grazie a te, Giovanni, non solo per le tue parole sempre fini nei miei confronti, ma soprattutto per il tuo contributo di ricerche storiche e di idee, nonchè per le tue critiche costruttive. Queste, se recepite da chi di competenza, apporteranno un valido beneficio a tutto il Comune ed alla storia nazionale e del nostro paese Montebello J.
    A te, Vincenzo, dico grazie, per aver trasmesso sempre con insistenza e con chiarezza diamantina, dalle colonne del “Quotidiano della Calabria”, una verità finora sconosciuta che interessa direttamente il nostro paese: il secondo sbarco (1862) di Garibaldi in Calabria è avvenuto a Pietrafalcone di Montebello Jonico, allora denominato Montebello di Calabria Ultra I.
    Speriamo che ora l’Amministrazione Comunale faccia la sua parte, onde evitare che, quanto comunicato nel convegno di stuci storico del 15 dicembre a Saline di Montebello Jonico, diventi sterile.
    Un grazie poi, anche al Presidente di “Nemesis”, Rag. Fraqnco Meduri ed ai suoi associati, per la sensibilità dimostrata all’argomento, da me proposto, e per la competenza dimostrata nell’organizzazione del convegno stesso.
    E perchè no, un grazie pure a tutti quelli che hanno fisicamente partecipato al convegno, contribuendo a decretare il successo dell’inziativa culturale dell’Associazione “Nemesis”.
    Prof. Luigi Sclapari

  3. 1
    Giovanni Crea Scrive:

    Caro Vincenzo,
    innanzitutto devo fare i complimenti al prof. Luigi Sclapari per la sua entrata all’interno della Deputazione di Storia Patria per la Calabria. E’ un traguardo meritato ampiamente per la sua vita di serio e attento studioso e per il suo lato umano, sensibile e disponibile con tutti.
    Faccio le mie con congratulazioni ai membri dell’associazione culturale “Nemesis” organizzatori del convegno, ai relatori e a te, Vincenzo, che hai svolto con diligenza il ruolo del moderatore.
    Due critiche costruttive vanno fatte: la prima al prof. Alberto Cafarelli per il suo video che nega la verità storica del secondo sbarco garibaldino; urge riadattarlo al più presto! La seconda alle varie amministrazioni comunali di Montebello che si sono succedute nel tempo, che non hanno mai pensato ad una via per ricordare l’importante evento.
    Tempo fa chi vi scrive, il prof. Sclapari e il dott. Malacrinò hanno pensato a cosa si potesse fare per ricordare lo sbarco a Pietrafalcone: un faro proiettante luce ad intermittenza rossa, bianca e verde, alto 18 metri e 62 centimetri, come l’anno dello sbarco (1862). Possiamo sperare che per l’anno prossimo sarà cosa fatta? Io ho i miei seri dubbi, e voi?
    Giovanni Crea

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