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A MONTEBELLO FESTA PER I 50 ANNI DELLA RICOSTRUZIONE DELLA CHIESA

20 novembre 2012 3 Commenti

La Chiesa Protopapale dell’Isòdia ossia Presentazione, oggi Arcipretale della Presentazione festeggia i suoi 50 anni dalla sua ricostruzione avvenuta con don Domenico Sciarrone e poi proseguita e conclusa con don Rosario Caratozzolo.

In questa chiesa hanno celebrato diversi parroci e tra questi anche San Gaetano Catanoso che, tra l’altro, venne nominato Economo dell’Arcipretale per diversi mesi.

Ecco il programma dei festeggiamenti religiosi e civili

Domenica 18 – Celebrazione Eucaristica presieduta da Sua Eccellenza l’Arcivescovo Metropolita di Reggio-Bova, Mons. Vittorio Mondello. I canti sono stati eseguiti dal Coro Polifonico Interparrocchiale dell’Isòdia “don Pietro Polimeni”

Lunedì 19,  ore 17.30- Celebrazione Eucaristica presieduta da don Nuccio Cannizzaro, cerimoniere del Vescovo, già parroco di Montebello Jonico.

Martedi 20,  ore 17 – Celebrazione Eucaristica presieduta da don Cosimo Latella, già parroco di Montebello Jonico – Masella

Mercoledi 21, ore 17  – Celebrazione Santa Messa presieduta da don Roberto Aparo, parroco di Montebello Jonico – Masella a cui parteciperanno: don Daniele Siciliano (parroco di Fossato) e don Paolo Ielo (parroco di Saline)

ore 18,30 – concerto Mariano eseguito dal Coro Polifonico Interparrocchiale dell’Isòdia “don Pietro Polimeni”

 

programma civile

21 novembre 0re 20 spettacolo musicale folkloristico

contemporaneamente da Fabio Morabito: frittole, panini, salsiccia e tanto altro ancora

tutti siete invitati a partecipare

 

foto di Giovanni Crea

3 Risposte a “A MONTEBELLO FESTA PER I 50 ANNI DELLA RICOSTRUZIONE DELLA CHIESA”

  1. 3
    Vincenzo Malacrinò Scrive:

    Cara Santina,
    è vero quello che dici. Verissimo. Con l’aiuto del Signore si va avanti.
    Pregherò per quelli come “Floriana” perchè riescano ad essere felici e serene perchè, sono convinto che chi si comporta come “lei”, purtroppo soffre.
    Non è naturale che una persona ce l’habbia con il con il mondo intero.
    Un abbraccio
    Vincenzo Malacrinò

  2. 2
    santina Scrive:

    Bravo direttore per la risposta data a (!!!!FLORIANA!!!!). si può percepire le critiche non costruttive che noi riceviamo, ma con l’aiuto del Signore
    andremo sempre avanti.

  3. 1
    Vincenzo Malacrinò Scrive:

    Lei gentilissima signora “Floriana” non legge i giornali e pertanto afferma inesattezze, per restare nei termini eleganti che la stessa parola esprime.
    Se avesse acquistato “il Quotidiano della Calabria” avrebbe notato come non mi è certamente sfuggita la presenza del coro di Saline, costituito da persone bravissime che io tra l’altro stimo e conosco.
    Vede, nella vita, poi, non conta se in un coro ci sono quattro stonate come lei afferma. Noi non facciamo esibizioni ma orazioni corali. Questo rappresenta una grande differenza tra quallo che lei percepisce e quanto realmente si concretizza.
    Certo, non posso e non voglio cambiare io i suoi punti di vista e le sue aspettative musicali.
    Pertanto, onde evitare di turbarla con i nostri “stonamenti” peraltro apprezzati da tutti, la prossima volta non segua i nostri concerti. Tanto non sono obbligatori.
    La saluto cordialmente e la ringrazio per la sua nobile lettura del mio sito che, come noto, lo apprezza ogni giorno sempre di più.
    Tra l’altro approfitto dell’occasione per dirle che noi ci formiamo sui libri di testo e quindi sulla lettura in genere. Non le nascondo che se lei continua a leggere le mie “scribbacchinate” rischierà di diventare “scribacchina”, anche lei, in poco tempo.
    Ad ogni modo, so che scherza e che invece apprezza questo genere di scrittura altrimenti non leggerebbe e non mi scriverebbe.
    La sua ironia propositiva, signora Floriana, è apprezzabile.
    La saluto cordialmente nella speranza che, presto, così come la coerenza in genere vuole e prevede, si firmi con il suo vero nome.
    Lei, tra l’altro sa bene che nascondersi è poco rispettoso non verso gli altri ma verso se stessi poichè non si ha il coraggio di affermare le proprie idee.

    Vincenzo Malacrinò

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