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LE MONTAGNE BRUCIANO E LA SOLIDARIETA’ CRESCE

1 novembre 2021 Nessun Commento

Montebello Jonico – “Il fuoco non brucerà mai la volontà dei calabresi”. Questo lo slogan lanciano durante la cena di solidarietà che si è svolta a Saline per esprimere amicizia e vicinanza all’azienda di Francesco Saccà, di Roccaforte del Greco, bruciata dalle fiamme.

Il fuoco, dunque, può distruggere gli alberi ed ogni cosa ma non i rapporti umani e l’affetto che nasce tra la gente. Non può fermare la scia di bene tantomeno la forza dei sentimenti che alimenta quel mondo fatto di persone che amano la vita e non il nero lasciato dal rosso delle fiamme.

A Saline accanto a Francesco c’era tanta gente. Amici, conoscenti, familiari ed amministratori per dire con forza “no” a chi distrugge. “No” a chi lascia senza niente persone che hanno sempre lavorato. Per 35 anni l’azienda Saccà ha regalato al territorio le proprie risorse, ha dato lavoro alla gente ed ora si trova con un mucchio di cenere.

Questo dramma ha colpito molti imprenditori agricoli che al pari di Francesco oggi possono solo contare danni. Però la solidarietà della gente supera il dramma e stimola ed incoraggia quanti oggi sono in attesa.

A Saline, durante la cena di solidarietà sono stati raccolti fondi perché l’azienda Saccà possa ripartire. Il titolare emozionato ha detto che non trova le parole giuste per dire grazie a quanti si sono uniti in questo particolare momento di tristezza.

“Gli alberi, ha detto, non sono miei. Sono un bene di tutti. Producono ossigeno per ogni uomo” e persino per chi ha appiccato la prima fiamma.

Nella sua azienda gli uliveti secolari sono stati cancellati, i frutteti ormai distrutti al pari dei boschi di cui rimane solo una chiazza scusa mista al grigio della cenere.

Presenti, tra i tanti, il sindaco di Montebello Jonico Tina Foti, di Roccaforte Domenico Penna, di Roghudi Pierpaolo Zavettieri, presente anche Tilde Minasi e molti altri.

Il sostegno dato, rappresenta una spinta emotiva verso chi oggi può solo contare danni a causa di quanti hanno appiccato la prima fiamma.

Vincenzo Malacrinò

pubblicato su “Gazzetta del Sud”

 

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