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IL PARROCO CHE PORTA A GALLA L’ARSENICO – APPROFONDIMENTO SU “IL QUOTIDIANO DEL SUD”

17 maggio 2019 Nessun Commento

È un sacerdote che si interessa dei problemi della gente. Spalanca le porte della Chiesa e dalla sacrestia mentre va incontro al prossimo e soprattutto agli ultimi.

Un prete che non ha paura di metterci la faccia, di scrivere e richiamare con energia le istituzioni. Un parroco “scomodo” perché si interessa dei problemi della gente. Per questo, più volte, invitato a proclamare solo il Vangelo e pensare alla vita spirituale dei parrocchiani.

Certo un invito simile non si farebbe al Papa quando tratta problemi sociali. Don Giovanni Gattuso non è il Papa ma un semplice prete di paese le cui lettere e i suoi insistenti richiami stancano e a volte danno pure fastidio.

Proprio don Gattuso, dopo sei anni di stasi, ha tirato “in ballo” il problema “arsenico”. Prima delle sue istanze al Sindaco, all’Arpacal, alla Prefettura e alla Sorical, l’arsenico era come “sparito” e nessuno ne parlava. Le istituzioni avevano dimenticato ogni promessa ed i cittadini restavano appesi a quella antica ordinanza. Tutto era caduto nel dimenticatoio e quando si dimentica si è tranquilli. Alcuni ma i cittadini ed il parroco no.

Erano anni che aspettavano risposte e quando queste sono venute a mancare don Giovanni ha scritto a mezzo mondo.

Il prete non è solo quello che si chiude in Chiesa per pregare dalla mattina alla sera ma anche chi prega tutto il giorno insegnando bisogna conquistarsi i diritti e rispettare i doveri senza tacere per costruire il bene comune.

Se è vero che l’arsenico può nuocere alla salute allora è anche vero che un parroco non può stare ad aspettare.

Sarebbe comodo forse ma la coscienza rimproverata dall’inquietudine non ha pace ed è sicuramente per questo che don Gattuso ha deciso di non dare tregua.

La ricerca della verità non è una fissazione di don Giovanni ma un insegnamento di Gesù.

Certo, il parroco, dovrebbe occuparsi dei problemi dello spirito ma don Giovanni sa che se il corpo si ammala anche lo spirito ne soffre e dunque ancor prima di curare l’anima forse è bene che il corpo viva in santa pace.

Vincenzo Malacrinò

pubblicato su “Il Quotidiano del Sud”

 

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