Home » Attualità, cultura, Eventi, eventi civili, Featured, Headline, riflessioni

IL MONDO NON DIMENTICHI LA SHOAH

28 gennaio 2012 2 Commenti

La malvagità umana, a volte, non si distingue da quella delle bestie e se ciò non fosse vero mai si sarebbe verificata la shoah che in ebraico significa catastrofe o meglio ancora disastro e desolazione.

L’uomo che uccide e distrugge il suo stesso simile con assurdi metodi non è un uomo. L’uomo che non avverte alcun rimorso per le proprie azioni e che non distingue donne, anziani, uomini e bambini non si può considerare un soggetto dal quale fluiscono i sentimenti.

In quel terribile momento storico, gli altri, gli ebrei, per l’uomo folle, rappresentano per un numero da abbattere. Così è stato. Tra atroci sofferenze milioni di persone come noi, sono state cancellate ma non del tutto poichè oggi vivono nella mente della gente.

Vi chiedo se potete un minuto di silenzio per ricordare tutti coloro che ingiustamente sono morti in quel terribile momento storico, in quella follia umana che sconosceva il senso dei sentimenti e la voce del cuore.

Un minuto di silenzio per chiedere perdono e perchè mai più simili storie si ripetano. Un minuto di silenzio per chiedere a Dio di perdonare chi, barbaramete, ha stroncato la vita altrui e perchè oggi l’uomo possa seminare solo la pace.

Vincenzo Malacrinò

 

 

2 Risposte a “IL MONDO NON DIMENTICHI LA SHOAH”

  1. 2
    Roberto Malacrinò Scrive:

    Mi ha colpito molto la frase iniziale dell’ articolo
    “La malvagità umana, a volte, non si distingue da quella delle bestie”
    e su questa frase, si può meditare molto, perché il punto è che, gli animali si distinguono dalla malvagità del genere umano, proprio perché un animale non ha mai prodotto delle negatività nè all’uomo stesso, nè al mondo sul quale vive.
    Si hai ragione quando dici che, bisogna pregare Dio perché sia misericordioso nei confronti di queste persone, che hanno diffuso tutto questo orrore, ed è poco definirlo cosi, ma bisogna pregare e meditare sulle persone che sono state VITTIME di quella pazzia.

  2. 1
    luigi sclapari Scrive:

    Vincenzo carissimo,
    quello del 28 gennaio c. a., non è il solito tuo “pezzo”, ma è uno sfogo personale che sale dal profondo del cuore e che trasuda amarezza per le tante vittime innocenti, composte da varia unanità: ebrei, zingari, omosessuauli, diversamente abili, ecc. E questo deve far riflettere molto e non dimenticare, per non cadere nello stesso errore barbaro.
    Non dimentichiamo gli internati di Ferramonti di Tarsia (CS), un Campo di concentramento voluto Ministero dell’Interno fascista, che accolse fino a 2.500 inetrnati tra ebrei, zingari, oppositori politici italiani e non italiani del regime fascista, dal 20 giugno 1940 all’8 settembre 1943.
    Di questo campo si parla poco perchè non vi furono le numerossissime vittime delle camere a gas o dei forni crematori germanici, ma a Farramonti ci furono lo stesso, molti morti per Malaria e per altri stenti.
    Non dimentichiamo neppure questi.
    “Quando la ragione si addormenta, genera mostri”, diceva un Padre della nostra Repubblica.
    Il minuto di silenzio da te proposto, Vincenzo, mi sembra dunque, doveroso.
    Luigi Sclapari

Lascia un Commento