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LE RAGIONI DEL “NO” DEL SINDACO DI BAGALADI

25 ottobre 2010 Nessun Commento
Montebello Jonico – “Siamo coerenti alle nostre idee, al nostro “no” e al nostro mandato elettorale”.
Così si è espresso il sindaco di Bagaladi Federico Curatola in merito all’assenza di ieri alla riunione di Saline relativamente alla firma di un protocollo per dare mandato all’Università di studiare il progetto della centrale a carbone.
Per Curatola non ci sono ripensamenti. Senza ma e senza perché, deciso afferma che “la coerenza non è un optional così come non lo è la lealtà nei riguardi di chi ha riposto fiducia nei propri amministratori”.
“Noi, prosegue il giovane sindaco di Bagaladi, siamo convinti che non debba essere solo una commissione a decidere le sorti del nostro territorio.
Il piano energetico regionale vieta realizzazioni di simili impianti. E poi serve proprio una commissione per definire l’impatto derivante da una centrale a carbone? La produzione di anidride carbonica e di altri elementi, come il particolato rappresentano una realtà vietata dal protocollo di Kyoto”.
Curatola sottolinea che non si può essere tentennanti così come non è stato tentennante il popolo nell’esprimersi nelle diverse circostanze. Quindi perché insistere? Prosegue in sindaco di Bagaladi.
Tra l’altro specifica “è necessario che dal territorio e dalle istituzioni ci sia cuna risposta concreta e alternativa in quanto se ci spaventa l’ipotesi del carbone ci spaventa anche l’opzione zero”.
E qui il ritorno storico proposto da Curatola in merito alle tre ex del Comune di Montebello: ex liquichimica, ex Officine Grandi Riparazioni ed ex Porto.
Questi tre colossi non hanno regalato nulla al territorio: né occupazione, né sviluppo, né progresso ma solo alti prezzi di cui oggi i cittadini si stanno ancora facendo carico.
Anche il padre di Federico Curatola, Angelo sindaco di Bagaladi sempre si era sempre espresso contro la centrale a carbone recandosi a Roma con gli altri sindaci e con l’allora assessore regionale Sulla per ribadire il “no” a chiare lettere.
“Il mio non è un no ideologico, sottolinea Federico Curatola, è un “no” che riassume la negazione del popolo e l’incapacità della nostra terra ad essere volano di sviluppo industriale”.
Il territorio di Montebello e dell’area grecanica ad avviso di Curatola ha bisogno di altro. I giovani hanno bisogno di altro.
“Hanno bisogno di un vero impegno da parte degli amministratoti volto a incentivare lo sviluppo locale, ma quello vero.
La piccola e la media impresa possono prendere un posto di primo piano e non la grande industria o gli impianti faraonici automatizzati e privi della necessità di manodopera”.
Così il sindaco motiva la sua assenza alla riunione di ieri specificando che Bagaladi sarà al fianco degli altri amministratori qualora coerentemente si portino avanti idee e soluzioni volti al benessere della collettività.
A Bagaladi, proprio in questi giorni, sono partiti i lavori per l’impianto eolico.

Vincenzo Malacrinò

pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”

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