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LA REGIONE DICE “NO” ALLA CENTRALE A CARBONE

2 gennaio 2010 Nessun Commento
Montebello Jonico – “Finchè ci saremo noi la centrale a carbone a Saline di Montebello non si realizzerà”.
Queste le parole forti e decise dell’Assessore regionale all’Ambiente Silvio Greco il quale ha precisato che per quanto riguarda la riunione tenutasi Roma giorno 17 dicembre e che ha visto l’approvazione del parere istruttorio da parte della commissione AIA, alla Regione Calabria non è pervenuta alcuna comunicazione.
In ogni caso, la stessa sarebbe stata presente per ribadire ancora una volta il suo “no”. Cosa già fatta nel passato con la presentazione di un ampio report che andava a specificare le motivazioni scientifiche della negazione.
“Il nostro “no” non è un ideologico, ha precisato Greco, ma legato ad aspetti scientifici e alla consapevolezza di sviluppare progetti eco–compatibili e non impattanti per l’ambiente e per la salute dei cittadini”.
L’assessore Greco sottolinea la dura posizione della Regione e afferma di richiedere immediatamente gli atti che si sono prodotti durante la riunione romana.
“La Regione si opporrà democraticamente verso l’eventuale parere positivo per la costruzione della centrale a carbone”.
Silvio Greco ha commentato con amarezza ma non con rassegnazione questo voler andare avanti, a tutti i costi, verso la costruzione di un opera non desiderata dal territorio, affermando che è assurdo un comportamento simile da parte del Ministero dal momento che la Calabria si è già ampiamente espressa con un “no” chiaro e secco ad una iniziativa che non trova accoglimento in una terra che già esporta energia e che non accetta opere di un simile impatto.
Di fatto il piano energetico regionale non prevede costruzioni di centrali a carbone. Ed invece tutto sembrerebbe volare al di sopra di quelle che sono le regole regionali e le volontà politiche già espresse e ancora ribadite.
“Noi non siamo disposti a tollerare questo genere di ingerenze istituzionali”. Così tuona l’assessore Silvio Greco, riferendoli al fatto che lo Stato centrale non ha ancora recepito, la negazione chiara al progetto dell’imponente opera da parte della Regione, della Provincia e di tutti i Comuni che, coralmente si sono recati a Roma, circa un anno fa, per dire “no”.
L’assessore Greco non ci sta; non accetta il fatto che una Regione debba subire scelte.
Preciso, ha detto Greco, che le Regioni italiane dicono “no” al carbone e a tutte quelle opere che impattano con l’ambiente compromettendo la salute dei cittadini e del pianeta.
L’effetto serra, l’aumento dell’anidride carbonica e quanto correlato, impongono agli Stati un freno. Il mondo chiede una riduzione dei gas serra ma, come se non bastasse, mentre da un lato si afferma di voler abbassare questi inquinanti dall’altro si dà il via libera alla costruzione di opere che la producono.
“La Calabria, l’Italia e il mondo, ha precisato Greco, devono guardare con lungimiranza all’energia del futuro che viene dalle fonti rinnovabili”.
Tra l’altro, “noi stiamo ragionando nell’ottica delle prospettive energetiche future e non vogliamo certamente essere una Regione attraversata in lungo ed in largo da elettrodotti, considerato che l’energia prodotta dalla Sicilia viaggia sul territorio calabrese”.
Non possiamo permetterci il lusso di scherzare con l’ambiente e con la salute dei cittadini, ha concluso Greco e noi come Regione non ci stiamo a questo genere si opere imposte da chi non ha ascoltato e non intende ascoltare la volontà del territorio.

Vincenzo Malacrinò

Pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”

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