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I PRESEPI ARTISTICI DI NELLA CONIGLIO

2 gennaio 2010 Nessun Commento
Montebello Jonico – Il tempio che riassume il luogo, e il luogo che riassume il tempo, ossia la dimensione terrena capace di sintetizzare il mistero celeste ed il mistero terreno della natività, sono stati rappresentati nel presepe allestito dentro la Chiesa del SS. Salvatore a Saline.
L’opera curata nei dettagli dalla professoressa Nella Coniglio in collaborazione con tutta l’equipe parrocchiale anche quest’anno si colloca al di sopra di ogni aspettativa per i visitatori, ormai certi della vena artistica della Coniglio e intenti a scoprire, anno dopo anno, momenti di meditazione che scaturiscono dal “quadro finale” di un’opera che parla di storia, di tempo e di profonda religiosità.
Soddisfatto dell’iniziativa e del risultato don Paolo Ielo, parroco di Saline, il quale ha assistito passo dopo passo ad ogni fase dell’iniziativa durante il lungo periodo di preparazione durato circa un mese.
Un’opera vera e propria che rappresenta la natività dentro il tempio, luogo che simboleggia la fortezza, la robustezza e la capacità di essere piccoli di fronte alle cose che al mondo appaiono grandi e grandi di fronte a tutte quelle cose che al mondo appaiono piccole.
Forse questa, la chiave di lettura del presepe di quest’anno che si potrebbe intitolare il “presepe della riflessione”.
Un presepe che avvicina il mondo del passato e quello del presente, un presepe che accosta i colori del tempo tra il mondo e l’uomo.
Le colonne del portico doriche e corinzie così come quelle del tempio doriche, hanno un significato artistico ma anche storico.
La brillante mano dell’artista Coniglio ha collocato ogni elemento al posto giusto, così come le botti, il ruscello, i magi, i pastori e così via. la Coniglio non lascia dichiarazioni afferma solo che l’opera non si sarebbe realizzata senza il sostegno di don Paolo e senza l’aiuto costante di Giovanni Benedetto, Antonino Tripodi, Giancarlo Cilea, Assunta Falcone, Giovanna Vienna, Antonia Cogliandro, Francesco Falco, Giovanni Provazza, Antonino martino, Claudio Macheda, Natala Guarnaccia, Domanico Veltre, Santo Romeo e Salvatore Miceli.
Con loro ha affermato Nella Coniglio abbiamo lavorato sinergicamente per ottenere i risultati attesi.
Risultati brillanti perché quanto rappresentato dentro la Chiesa di Saline oltre ad essere un presepe è una vera e propria opera d’arte.
Così se l’anno scorso il presepe curato dall’artista Coniglio si poteva definire presepe della meditazione quest’anno, si potrebbe definire della riflessione.
Una riflessione che cerca di capire il perché delle cose, il perché dell’essere piccoli e dell’essere grandi, il perché si nasce poveri tra le ricchezze del mondo ed il perché il mondo sostiene sempre i pilastri dell’opulenza senza curarsi o meglio senza nemmeno accorgersi che dentro gli stessi nascono, vivono e crescono i figli della povertà.
E Gesù Bambino, povero tra i poveri non è stato posto a caso nel tempio e tra le colonne di un porticato di grande stile ma solo perché il mondo accecato dalla ricchezza sappia riconoscere il Messia nato tra i poveri e nella povertà.
Si è grandi solo nella misura in cui si riesce ad essere piccoli.

Vincenzo Malacrinò

pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”

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