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CENTRALE A CARBONE: IL “NO” SECCO DELLE ISTITUZIONI E DELLE ASSOCIAZIONI

15 gennaio 2010 Nessun Commento
Montebello Jonico – “Fino quando ci saremo noi non si realizzeranno centrali a carbone né a Saline né in Calabria perché in questa terra vi sono tutte le premesse per sviluppare un vero e proprio campo sperimentale delle energie alternative.
Queste le affermazioni dell’Assessore all’Ambiente Silvio Greco nel suo comunicato alla riunione del coordinamento delle associazioni che si è tenuta ieri a Saline per ribadire il “no” alla costruzione della centrale.
Le affermazioni di Greco non lasciano ombre affermando che la Regione “intraprenderà tutte le vie legali per bloccare ogni azione volta a favorire la costruzione di una centrale non voluta dalle istituzioni e dalla gente”.
In tanti presenti alla riunione. Assessori e consiglieri regionali, provinciali, esponenti nazionali di Legambiente, l’ex sindaco di Montebello Jonico, il Cai, cittadini, appartenenti a comitati spontanei e i presidenti delle diverse associazioni dell’area grecanica. Assente il sindaco e gli amministratori del Comune di Montebello.
In tanti per stabilire quale strada percorrere nel prossimo futuro, così come affermato da Federico Curatola all’inizio della riunione perché “la nostra terra non può sopportare ancora violenze e scempi che rimarranno statici nel tempo”.
Parole forti quelle di Curatola, così come quando evidenzia che il “no” al carbone è una scelta che viene da lontano e da giunte di colori diversi da quella attuale, il che significa che in Calabria si vuole fare altro.
Nuccio Barillà di Legambiente ha affermato che “questo è un momento di lotta e soprattutto di grande organizzazione per studiare strategie a livello nazionale ed europeo per bloccare il carbone”.
Barillà prevede iniziative nazionali, un coordinamento dei sindaci ed un confronto scientifico con la Sei. Ferme restando tutte le iniziative legali volte a tutelare i diritti dei cittadini.
“Le nostre ragioni scientifiche ci portano ad andare lontano perché i dati ufficiali sono inconfutabili e stanno dalla nostra parte”.
Barillà ha precisato che il progetto rimodulato della centrale a carbone non cambia la sostanza perché la centrale funzionerà a carbone senza la possibilità di abbattere il camino dell’anidride carbonica. Pertanto “noi diremo no al carbone”.
Lo stesso “no” forte e deciso è venuto dal consigliere regionale Nino De Gaetano il quale ha precisato che la regione ha detto “no” con carte alla mano e che andrà avanti su questa linea senza tentennamenti.
Dello stesso avviso è stato l’Assessore regionale Michelangelo Tripodi, il quale ha evidenziato che la Regione Calabria è stata sempre chiara in merito al carbone e che adesso è giunto il momento di costruire un movimento che vede uniti cittadini, istituzioni ed associazioni per fare un fronte unico che parla una sola lingua.
Il nostro “no” ha precisato Tripodi non è di chiusura ma si apre verso altri progetti condivisi e compatibili.
Omar Minniti della Provincia ha precisato che l’amministrazione ha seguito e seguirà sempre al via del “no” proponendo progetti alternativi. Pino Bova ha precisato che “lo sviluppo del territorio spetta ai cittadini e non a chi vive lontano da questa terra”.
L’ex sindaco di Montebello Loris Maria Nisi, ha affermato che bisogna perseguire la strada giuridica per far si che si annullino eventuali atti illegittimi.
Inoltre “è necessaria una forte mobilitazione popolare e istituzionale”.
Molti e forti sono stati gli interventi in sala tra quello di Saverio Suraci del Comitato Civico di Lazzaro ha colpito i presenti per i forti riferimenti alla sua storia.
Nella nostra terra di sole, ha affermato, non c’è spazio per attività impattanti perché cozzano con il nostro modo di essere e con il nostro stile di vita.

Vincenzo Malacrinò

pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”

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