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OGGI, FORSE, LA DELIBERA DELLA REGIONE PER IL "NO" ALLA CENTRALE

18 ottobre 2008 Nessun Commento
Montebello Jonico – Giornata di attesa, oggi, al Palazzo regionale e nei comuni interessati al progetto per la costruzione delle centrale a carbone di Saline. Il cerchio relativo alla costruzione dell’impianto potrebbe giungere ad un punto significativo.
A Roma, nel mese scorso, alla conferenza dei servizi, tutto si era concluso con una Calabria compatta che chiudeva i battenti all’impianto per la produzione di energia elettrica.
Il presidente della commissione attendeva un “no” ufficiale da parte della Regione Calabria mediante apposita delibera.
Proprio oggi si dovrebbe definire quest’ultima al fine di chiarire la posizione della Regione in merito al progetto.
Una posizione chiara e scontata dal momento che già in passato, la Regione si era pronunciata con la mozione n.41 del 7 settembre 2007, del Consiglio Regionale, firmata da tutti i consiglieri presenti.
Questa impegnava il Presidente e la giunta regionale a bloccare l’iniziativa utilizzando tutti gli strumenti messi a disposizione della Regione per impedire la costruzione della centrale a carbone.
Posizioni passate e posizioni presenti hanno definito il quadro e chi lo sa, forse anche il destino dell’area della ex liquichimica che per il mondo delle associazioni e per il territorio altro non è stato che uno scempio abbandonato a sé stesso per anni ed anni.
Ora si attende questo pronunciamento ufficiale da parte della Regione Calabria, che potrebbe giungere proprio oggi e soprattutto ci si aspetta un interessamento urgente verso quell’area degradata dal tempo fino al punto di essere schiacciata dal suo stesso peso.
Se da un lato si attende l’atto deliberativo della Regione dall’altro ci si interroga sul destino del sito, sulle eventuali attività da impiantare sul posto e sulle scelte future.
Si tratta di un vero e proprio onere per gli amministratori perché dalle scelte odierne deriveranno scenari futuri.
L’assessore alle attività produttive Francesco Sulla, secondo quanto apparso sulla stampa, ha affermato che salvo rinvii, proprio oggi, si provvederà ad adottare il provvedimento che nega l’intesa, formalizzando, quanto sa sempre il governo regionale ha manifestato in merito alla costruzione di centrali a carbone.
Ma in ogni caso, già nel marzo del 2008 la Regione Calabria intendeva procedere ad una bonifica e riconversione dell’area industriale di Saline.
Questa delibera evidenziava la necessità di individuare i siti di preminente interesse pubblico ai fini della riconversione industriale.
Si parlava di circa 50 milioni di euro da destinare al sito per la bonifica e la riconversione.
La ex liquichimica e la sua area sono stati da sempre oggetto di attenzioni e non attenzioni. Da un lato si vincolava, dall’altro si vendeva. Nel 2001 una legge regionale, la 7/2001, dichiarava l’area del Pantano oasi di protezione della fauna selvatica e della flora tipica delle acque salmastre stanziando delle somme per gli interventi di bonifica.
L’attenzione della Regione, attualmente, sul sito è massima dal momento che intende valorizzare non solo il sito ma tutta l’area.
Adesso si aspetta di conoscere i progetti e le concretezze che potranno cambiare le sorti non solo di un “luogo” ma di un intero territorio che vuole porsi nelle condizioni di slanciare le proprie energie verso il turismo sostenibile e la valorizzazione del territorio e dell’ambiente.
Le valenze artistiche, quelle archeologiche, quelle legate all’artigianato, alla presenza di importanti reperti marini come la Laura C, l’oasi del Pantano, il porto, il bergamotto, le essenze ormai scomparse come il gelsomino, i centri storici significativi come Pentidattilo, l’area di Prastarà e così via sono punti di forza sui quali si potrà impiantare un vero programma di sviluppo.
Quindi, il “no” ufficiale della Regione alla costruzione della centrale a carbone, pone semplicemente un punto alla vicenda ma il futuro è tutto da costruire.

Vincenzo Malacrinò

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