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RISPOSTE A CHI SCRIVE

2 aprile 2008 Un Commento
Nei giorni scorsi Paolo, un lettore del blog, ha scritto quanto riportato.
“Da antico amante di Montebello sono contento che il gruppo di giovani della vostra generazione abbia deciso di modificare le sorti del nostro paese.
Le battaglie che state facendo e particolarmente quella della cripta di Santa Maria che sposta anterioriormente all’anno 500 come aveva sostenuto e provato Mimmo Sclapari con le sue ricerche e Ninì Zema con la scoperta dell’icona di Sant’Anastasio Magundat il persiano, a Virgo …….., sono battaglie che meritano il sostegno di quanti amano il proprio paese; sicuramente avrete il mio di sostegno, insieme al rimpianto di non aver potuto contare su compagni di strada come voi (questione di età) quando avevo maggiori possibilità di far qualcosa. Ma non è detto che qualcosa ancora non si possa fare”.
Paolo

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RISPOSTA BREVE
Caro Paolo,
è con grande piacere che ho letto il tuo intervento sul blog. Dalle parole significative, da te scritte, tipiche di chi ama la propria terra, emerge una sorta di speranza e di amarezza per l’impossibilità di aver potuto far qualcosa.
Ti assicuro che il tuo sostegno è elemento capace di spingere, chi vive la vita dell’entroterra, a continuare nella difesa del proprio territorio.
Solo l’amore per la propria terra ti porta a cercare soluzioni e a scontrarti, spesso, con muri che non guardano al cuore della gente e all’emozione che si può provare nel vivere nel posto in cui si è nati.
Spesso, si fanno ragionamenti solo in termini di numeri. Si calcola quanto un’opera incide in termini di fruibilità e di utilizzo senza tener conto che l’entroterra si spopola proprio perchè da anni si fanno solo ragionamenti e non progetti.
Ho sempre sostenuto, da quando avevo 16 anni, nel mio primo articolo, pubblicato su un giornale locale, che l’unico mezzo per promuovere lo sviluppo e frenare lo spopolamento è la costruzione di una strada che colleghi la collina con il mare.
Non si chiede la costruzione di un’autostrada ma semplicemente, l’abbattimento di curve che ostacolano la normale fruibilità dell’asse viario.
Se anzicchè spendere euro ed euro per rifare pezzi di provinciale già asfaltate e si utilizzassero quei fondi per abbattere le curve e per costruire nuovi pezzi di strada allora veramente potremmo dire di spendere bene le risorse economiche.
Non parliamo, poi, delle risorse ambientali, non solo abbandonate ma addirittura sconosciute.
Una vera e propria perdita della memoria storica e dell’identità. Certamente, un popolo senza memoria è un popolo senza futuro.
Non a caso, spesso, sul “Quodidiano della Calabria” nell’intento di trasferire quanto è nel cuore della gente concludo spesso gli articoli affermando che è necessaria ed indispensabile la costruzione di una strada degna di essere chiamata tale.
Spero che questo appello serva per risolvere il problema così come è accaduto per la costruzione del ponte di Sant’Elena, per la sistemazione delle reti di protezione lungo la strada Provinciale prima di Masella e per l’ADSL.
Il tutto si può ottenere solo se vi è sinergia tra il popolo, le associazioni e la politica e se quest’ultima comprende che il bene della gente viene prima di ogni cosa.
Cordialmente
Vincenzo Malacrinò

Una Risposta a “RISPOSTE A CHI SCRIVE”

  1. 1
    Fortunato Vadalà Scrive:

    Inviando i miei più distinti saluti esprimo il mio più vivo apprezzamento per questo blog, che contribuisce alla crescita di una terra affascinante che ancora deve esprimere il meglio del suo potenziale.

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