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ESCURSIONE A MONTEBELLO E A PENTIDATTILO

10 giugno 2003 Nessun Commento
Assenti le amministrazioni invitate

Montebello Jonico- anche il freddo si è scansato per la giornata che ha visto gli escursionisti di “Gente in Aspromonte” presenti nel territorio montebellese. Erano in tanti e provenienti dalla Sicilia, da Monasterace, Gerace, Taurianova, Cittanova, Bagnara, Siderno, Ferruzzano e da tanti altri posti della provincia.
Alle 10.30 visita alla Chiesa Protopapale dell’Isòdia (Presentazione) per ammirare la scultura della Madonna col Bambino del “Gagini”, l’affresco, le acquasantiere e poi con mano sulla fronte guardare in controluce il palazzo baronale “Capace- Piscicelli”. Successivamente visita al borgo di San Leonardo che porta poi alla fiumara e “corsa” verso Sant’Elena per ammirare lo straordinario panorama che come hanno detto gli stessi escursionisti è “unico e raro”. Assenti le istituzioni sia di Montebello che di Melito ai quali era stato presentato invito scritto.
Forse questa “visita” non è stata ritenuta così importante! Cosa che invece hanno saputo valorizzare ed apprezzare i singoli cittadini meravigliati di questo straordinario evento che ha visto tantissima gente passare tra l’una e l’altra casa in mezzo alle viuzze dei piccoli borghi. La cosa che più mi colpisce ha affermato il presidente dell’associazione Totò Pellegrino è la bellezza di questi paesaggi, e la sua osservazione è stata condivisa da tutti e corale è stata l’espressione “è tra i più belli che abbiamo visti”. Ma non è mancata la giusta e critica osservazione di chi ha affermato che “poco è curato il centro storico di Montebello dove sono evidenti mattoni, facciate di colore bizzarro, lamiere, eternit e coibentati” un centro storico anomalo che se continua di questo passo perderà ogni traccia di storia, di arte e di filo conduttore con quel passato che tanti cercano di far rivivere nel presente. I ruderi del “vecchio castello” appartenente agli Angioini sono in grande abbandono e tra un po’ perderanno la nota storica che li contraddistingue e come loro tanti altri. Ma questo appunto iniziale è stato pienamente superato dai grandi panorami ammirabili da S. Elena. Gli escursionisti in cima alle rocce hanno avuto modo di vedere in un tutt’uno Montebello, Prastarà, Pentidattilo, Fosato, S. Lorenzo, Melito, il porto e fin dove all’orizzonte era possibile ammirare qualcosa l’occhio umano si spingeva e con l’aiuto di binocoli si cercava di cogliere l’attimo presente. “grandissima la rocca di S. Elena non solo per la grandezza ma anche per l’emozione capace di trasmettere” e non di meno Pentidattilo. La sua mano sembrava dare il benvenuto agli innumerevoli presenti così anche se il mondo politico è stato assente gli onori di casa sono stato un omaggio di quella mano che si è più volte vista narrare tra storia e leggenda.

Vincenzo Malacrinò

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