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IL PALAZZO PIROMALLI STUDIATO IN UNA TESI DI LAUREA

28 maggio 2007 Un Commento
Paoloa Principato, analizza l’importante bene monumentale
È stata discussa da Paola Principato un’ importantissima tesi di laurea in Storia e Conservazione dei Beni Architettonici e Ambientali presso la facoltà di Architettura di Reggio Calabria.
Il titolo “Conservazione e restauro del manufatto – il caso del palazzo Piromalli di Fossato di Montebello Jonico” definisce gli aspetti storico-architettonici e ambientali non solo del fabbricato ma dell’intero territorio montebellese.
Nello studio è stato evidenziato il forte rapporto uomo- territorio – ambiente e soprattutto gli aspetti legati alla grecità dei popoli. Non a caso montebello fa parte dell’area grecanica e non a caso elementi ancora oggi presenti riportano l’uomo nel passato.
La neo dottoressa che, ha ottenuto il massimo dei voti, ha evidenziato l’evoluzione storico-compositiva dell’edificio ed il rapporto del fabbricato rispetto all’antico centro abitato.
Tra l’altro il lavoro si può considerare realmente originale perché mai fino ad oggi era stato rilevato l’antico fabbricato che affonda le proprie radici alla fine del 1800.
Il palazzo di proprietà della famiglia Piromalli, rimasto pressocchè invariato rispetto all’origine ad eccezione del prospetto est che ha subito notevoli variazioni, oggi è di proprietà della famiglia del dottore Nicola Gullì.
L’analisi storica condotta dalla dottoressa Principato ha inoltre evidenziato come nel tempo la struttura dopo del terremoto del 1908 è stata sopraelevata ricavando un sottotetto e consolidata mediante applicazione di catene.
Pietra dopo pietra ogni spazio è stato definito e riportato su carta fino a ricostruire l’intero volume dell’imponente palazzo baronale. Un lavoro immane se si pensa che la struttura di forma turrita ha un’area di circa 300 metri quadrati.
Le due torri presenti, afferma la dottoressa Principato, sono probabilmente un’aggiunta successiva al primo impianto e costituiscono l’elemento più significativo dal punto di vista estetico e funzionale della struttura che si affaccia al mare e alla parte bassa del paese dove si estendevano agrumeti.
L’aspetto innovativo della tesi non è solo relativo al rilievo, all’analisi de materiali e del degrado ma anche e soprattutto uno studio di valorizzazione dell’intera area intorno al castello che verrebbe naturalmente eletto quale perno centrale di tutto un sistema.
Dall’analisi territoriale è emerso, infatti, che esisteva ed esiste una fitta rete di palazzi baronali distribuiti sul territorio comunale poiché i palazzi di proprietà dei Piromalli si estendevano dalla marina alla montagna.
Altre realtà vicine a quelle di Montebello, ha affermato la dottoressa Principato, sulla scorta dei beni presenti hanno potenziato il proprio sviluppo attraverso la valorizzazione dell’esistente. Esempio Bova con i centri di ospitalità diffusa, Palizzi che ha ottimizzato le proprie potenzialità ed ancora altri centri dell’area grecanica che vantano una storia simile.
Sulla scorta della ricerca avviata con la tesi di laurea, la dottoressa Principato, ha pensato di dotare il territorio di un centro di riferimento per il trekking affiancato al museo della biodiversità. In larga scala il progetto prevede il recupero dell’antico abitato al fine di costruire una rete turistica che spazi dal rapporto diretto dell’uomo con la natura ed i beni ambientali a quello con l’edificato fino e con l’arte degli antichi mestieri.
È evidente che si intende recuperare anche il territorio rurale e quindi avviare un contatto diretto con il mondo contadino e quindi con le colture un tempo oggetto di economia del popolo. Un esempio concreto è dato dalla vendita dei prodotti tipici quali olio e vino ancora oggi rinomati ma che mancano forse della spinta giusta per essere valorizzati così come l’antico castello esaminato nel dettaglio dalla Principato.

Una Risposta a “IL PALAZZO PIROMALLI STUDIATO IN UNA TESI DI LAUREA”

  1. 1
    Anonymous Scrive:

    “Felice” della laurea della Dottoressa Principato, approfitto del post, per augurarle di tutto cuore, un roseo futuro professionale.
    Un affezionatissimo collega siciliano,
    arch. F.F.

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