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BRUCIA PENTIDATTILO

1 novembre 2021 Nessun Commento

Fuoco intorno a Pentidattilo e fumo tra le cinque dita ieri pomeriggio senza sosta. Le fiamme hanno raggiunto le prime case dell’abbandonato luogo così come accade quasi sempre ogni anno.

Un appuntamento poco gradevole che, però scatta durante la stagione estiva. Ieri intorno alle 15 il fumo primeggiava nel vuoto della fiumara mentre le fiamme spingevano verso l’alto cancellando la gialla vegetazione.

Il paesaggio ben descritto nel 1847 da Edward Lear nel suo libro, sembrava piangere  mentre emergevano dopo il passaggio delle fiamme case antiche completamente coperta dalla vegetazione.

L’antica stradina che permetteva l’ingresso dalla fiumara al borgo, quello che probabilmente ha percorso Bernardino Abenavoli di Montebello, durante la fuga d’amore con Antonia, è stata messa a nudo con la sua storica traccia adagiata tra i muri a secco costruiti nel lontano passato.

Fiamme alte diversi metri poi domate dai vigili del fuoco che, con due elicotteri, hanno messo a punto una brillante operazione di spegnimento tanto da salvare il borgo.

Un luogo ricco di storia Pentidattilo ma abbandonato a se stesso tanto che le sterpaglie popolano le abbandonate case. Molti progetti e molte parole nel tempo. Il risultato è uno solo visibile agli occhi di tutti. Un luogo solitario e abbandonato, abitato da una sola persona: la postina.

Poi visitatori stagionali e qualche bottega ben tenuta da chi ha dedicato passione al luogo mentre la politica che molto poteva fare ad oggi si ritrova con niente o con poco.

Sono state recuperate alcune case ma poche rispetto al tempo di attesa. Anni ed anni di silenzio mentre il sipario cala. Le fiamme di ieri mentre salivano velocemente lungo il costone, accerchiando tutta la parte frontale del borgo, ricordano che l’abbandono esiste e giunge persino tra le mura di quelle antiche case.

Fiamme che poi correvano lungo la fiumara fino a raggiungere la parte bassa dell’abitato di Masella dove erano presenti i Vigili del Fuoco ed i Volontari della protezione civile. Il borgo è salvo ed in silenzio attende.

Vincenzo Malacrinò

Pubblicato su “Gazzetta del Sud”

 

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