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TRASFERIMENTO DEGLI UFFICI DA PIAZZA PADRE PIO A VIA PORTOVEGNO

4 febbraio 2021 Nessun Commento
Apprendo con stupore, la decisione del Sindaco del Comune di montebello Jonico,  Maria Foti, di trasferire gli uffici comunali di Piazza Padre Pio in via Portovegno. Ritengo questa scelta inopportuna per diverse motivazioni. Intanto penso che le priorità di Montebello Jonico siano altre e a tutti evidenti. Poi vorrei entrare nel merito delle spese: sopra il tetto dell’antica struttura, è presente un impianto fotovoltaico; Se funzionante sarà in grado di produrre energia elettrica per l’intera struttura e anche oltre tanto da poter essere immessa nella rete. Sopra l’ex scuola elementare è presente un altro impianto che dovrebbe produrre altra energia e, considerata l’inutilizzazione della struttura tale da azzerare i consumi, l’energia elettrica prodotta dovrebbe sovrabbondare per tutti gli uffici comunali. Chiedo al sig. Sindaco se ha verificato la funzionalità di detti impianti e se ha verificato la quantità di energia prodotta. Se non dovessero essere efficienti, sono certo che la sensibilità degli amministratori tutti sarà tale da impegnarsi al più presto per rendere gli impianti funzionanti anzicchè proporre la chiusura degli uffici di piazza Padre Pio. Penso che anche i rappresentanti eletti dal popolo condivideranno che il Comune rappresenta la casa di ogni cittadino e che allo stesso tutti devo poter accedere senza limitazioni e restrizioni. Gli amministratori sapranno pure che la percentuale di anziani in Montebello Jonico è elevatissima. Bene, sfido chiunque a voler dimostrare che la sede di via Portovegno sia più agevole. Lato monte, è presente una discesa ripida, impraticabile dagli anziani, faticosa ed ostile. Lato valle, una salita ripida tale da scoraggiare persino i giovani. Qualcuno potrebbe affermare che è presente il passaggio lato Poste; sì, è vero ma sfido chiunque a dimostrare che un anziano che mal deambula possa attraversare quella strettoia per poi salire e scendere rampe e rampe di scale. Poi si aggiunga e si evidenzi l’ingente somma utilizzata per ristrutturare la sede storica del comune. Denaro pubblico, dei cittadini speso per rifinire la struttura, ammodernarla e collocare, come è giusto che sia, persino l’ascensore al fine di consentire anche ai non deambulanti di poter accedere al palazzo comunale. Quei soldi pubblici perchè sono stati spesi se poi la struttura deve essere chiusa o utilizzata per altro? sarebbe forse il caso di pensare al trasferimento di qualche altro ufficio dalla sede di via Portovegno a quella centrale magari e non chiudere questa per generare disagi ai cittadini. La sede storica, ristrutturata e funzionante, chiusa. Una vera assurdità soprattutto in questo periodo di pandemia in cui è necessario promuovere il distanziamento sociale. Forse sarebbe il caso di spendere le energie per altro come per esempio far sì che l’Ufficio Postale rimanesse aperto tutti i giorni e non paradossalmente tre volte a settimana di cui una, per giunta, di sabato quando gli uffici comunali sono chiusi. Molte priorità spingono alle porte degli amministratori, molte razionalizzazioni ma certamente il trasferimento degli uffici in via Portovegno si può scartare perchè di fatto non rappresentano nè una priorità tantomeno una forma di razionalizzazione delle spese considerato quanto evidenziato in apertura. Il trasferimento sarà ultimo a bussare alla porta dei rappresentanti e di questo possono stare più che certi.
Vincenzo Malacrinò

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