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ACQUA ALL’ARSENICO, LA STORIA CONTINUA

28 maggio 2014 Nessun Commento

Montebello Jonico – “Arsenico nell’acqua a Masella, frazione di Montebello Jonico. La gente è sconvolta, disinformata e preoccupata. Sa solo che è una sostanza cancerosa e che desta gravi problemi alla salute. Poi basta”.  Così iniziava l’articolo datato 19 aprile 2013 e da allora, nonostante il ripetersi di tavoli tecnici su tavoli tecnici, a Masella, nei rubinetti, continua a scorrere la stessa acqua.

Ai commissari straordinari del Comune di Montebello Jonico i cittadini chiedono un impegno immediato verso la soluzione del problema presente ancor prima del loro arrivo. “Loro, affermano, rappresentano, più degli altri, lo Stato a cui i cittadini in questo momento bussano con forza per chiedere la sicurezza e l’assenza di pericolo per la propria vita”.

Nel passato sono state inviate petizioni al Comune, firme e richieste finalizzate ad accelerare la soluzione del problema e ad annullare il pagamento del canone.

Poi le “lamentele” da parte dei cittadini i quali affermano che “nessuno si preoccupa di rifornire di acqua potabile gli anziani i quali devono far ricorso ai vicini e alle forze giovani per poter disporre di acqua priva di arsenico per usi alimentari”.

In tal senso, con autovetture e bidoni gli abitanti di Masella si riforniscono presso fontane pubbliche a Montebello Jonico o altrove. “Viaggi idrici” che durano ormai da un anno.

L’arsenico, affermano ironicamente i cittadini, evidentemente “non farà molto male altrimenti il Comune avrebbe già preso provvedimenti risolutivi”. Dopotutto non è passato un giorno ma più di un anno. Così mentre in altri luoghi del mondo, nel giro di pochi mesi, si costruiscono strade, autostrade, porti ed aeroporti a Masella non si riesce a risolvere un problema così serio.

Certo sulla scia del “faremo” e “vedremo” molto si è fatto ma sulla base della concretezza tutto è fermo all’inizio all’anno 2013.

Era, infatti, il 10 aprile 2013, quando dal laboratorio chimico dell’Arpacal, partiva la comunicazione che il risultato del campione “non era regolamentare”.

I rubinetti da allora portano nelle case la stessa acqua nonostante in un altro articolo pubblicato dalle colonne di questo giornale, datato 27 novembre 2013, il Comune comunicava che erano iniziati i lavori per un pozzo alternativo e che “in poco tempo, 10-15 giorni” i lavori sarebbero stati ultimati nonostante “al termine degli stessi” non poteva essere “erogata immediatamente l’acqua ai cittadini poiché la stessa” avrebbe dovuto superare “così come anche comunicato dalla Sorical, tutti i test previsti dalla legge al fine di garantire alla popolazione acqua potabile”. Il pozzo è stato realizzato e certamente in sei mesi di test se ne sarebbero potuti fare e anche in abbondanza ma, evidentemente, ci saranno ancora altri problemi.

Così mentre i giorni scorrono l’acqua, al pari, continua a fluire nei rubinetti dove, secondo indiscrezioni, sarebbero molti gli anziani, impossibilitati ad approvvigionarsi in altra sede con bidoni ad usarla anche per usi alimentari senza ovviamente considerare che tutto l’abitato la utilizza comunque per usi igienici e così via.

D’altro canto, in merito al tema “arsenico” presente nell’acqua di Masella e non solo considerato che poi è stato individuato anche a Fossato nei pozzi che alimentano le aree urbane di Mulino, S.Anna e Cimitero il Comune, in uno dei tanti avvisi, considerata la gravità del problema specificava che “E’ fatto divieto di ogni uso potabile delle acque, ivi compresa la preparazione di alimenti e bevande”.

Dopo un anno di attesa la domanda, per dirla alla Lubrano, nasce spontanea: ma realmente quest’acqua è pericolosa per la salute oppure si tratta di uno scherzo?

Vincenzo Malacrinò

Pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”

 

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