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LA PROCESSIONE DELLA DORMIZIONE A MONTEBELLO JONICO COME A TINOS

26 agosto 2013 Nessun Commento

Montebello Jonico – Si è svolta, a Montebello J., come ogni anno, la tradizionale ed antica processione della “Kìmisis tis Theotòkou” ossia della Dormizione della Madre di Dio.

Una festa dai tratti orientali tanto da essere celebrata con la partecipazione della Chiesa cattolica di rito greco-bizantino che ancora vive in Calabria, a Lungro, e che un  tempo era diffusa in tutta la Regione ed in modo particolare in Montebello Jonico e in altre quattro terre di rito greco che costituivano la diocesi greca di Reggio Calabria.

Anche quest’anno si è svolta la celebrazione della Divina Liturgia (S.Messa), dei Vespri e la processione della Dormizione secondo il rito bizantino. Una grande emozione attesa da tutti i montebellesi e non solo, accorsi per il grande evento nella Protopapale dell’Isòdia (Presentazione).

P. Engels, papas (prete) di rito bizantino e Mario Casile, diacono birituale, (rito bizantino e latino) hanno portato nel cuore di Montebello il cuore della cultura orientale, un tempo appartenente a questi popoli ed ancora oggi presente nel tessuto umano e culturale.

Il 14 mattino è stata celebrata la Divina Liturgia di San Giovanni Crisostomo, poi la 14 i Vespri.

 

Subito dopo la processione della Dormizione della Madre di Dio o meglio della “Kìmisis tis Theotòkou”  verso il cimitero con il quadro raffigurante l’Assunzione di Maria Madre di Dio. L’effigie portata verso il camposanto ha un profondo significato: la Madonna, vince la morte e siede in cielo con suo Figlio Gesù. Si chiama infatti liturgia della Dormizione poichè celebra il sonno di Maria, anticipando l’Assunzione della Theotoka cioè della Madonna, in corpo ed anima in Paradiso.

La festa della Dormizione ha significato profondo perché poggia su sue realtà distinte: il cimitero, luogo della morte biologica  e la Chiesa, luogo di vita.

Il quadro raffigurante la Madonna Assunta in cielo, infatti, è stato portato al cimitero per poi essere ripreso il giorno successivo dai fedeli, in modo festoso, per essere riportato dentro il luogo della vita che è la Chiesa.

La novità di questa festa vive nella sua stessa rarità. Questo evento religioso si celebra, infatti solo a Montebello Jonico e in Grecia, precisamente nell’isola di Tinos.

Particolari i segni orientali regalati dai greci-bizantini come l’abbondanza di incenso, il suono delle dodici campanelle che rappresentano gli apostoli intenti a richiamare gli uomini alla fede, i paramenti ed ancora la liturgia ricca di segni.

“Le radici di questa tradizione, ha affermato lo storico Luigi Sclapari, ci portano nel lontano passato e la celebrazione annuale della Dormizione ci fa continuare la storia iniziata dai nostri avi”.

Si tratta di una festa “bicefala” ha precisato l’esperto che si pone tra oriente ed occidente.

Un solenne evento religioso che fino al 1864 conosceva il “quindicinario” di preghiera al cimitero, successivamente ridotto a novena, mentre oggi solo a vigilia.

Lungo la strada, la mattina del 15, caratteristico è stato il lancio del riso sull’effige così come le soste per dare la possibilità agli anziani di baciare e salutare il dipinto che raffigura la Madre di Dio.

Presente l’Arciprete di Montebello don Roberto Apàro, il quale ha ricordato l’importanza della tradizione e la necessità di vivere in modo autentico la fede.

Rito latino e rito bizantino si sono uniti per dare ai fedeli la possibilità di vivere un momento spirituale profondo. P. Engels e don Mario Casile hanno infatti, ricordato l’importanza della meditazione e del vivere l’interiorità umana.

L’evento si è realizzato attraverso la disponibilità dei preti di rito greco-bizantino ma soprattutto per la sensibilità di don Roberto Apàro, il quale,  ha dato la possibilità alla storia di non interrompersi

 

Vincenzo Malacrinò

 

pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”

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