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MOSTRA FOTOGRAFICA

28 giugno 2007 Nessun Commento
Dieci giorni per mostrare al pubblico reggino momenti unici ed indimenticabili e soprattutto dieci giorni mostrare“nel tempo” uno “spaccato del tempo”. Insomma Giulio Manglaviti, artista della foto ha voluto sintetizzare con circa cinquanta opere ai visitatori attimi fuggenti colti abilmente con un semplice e difficile “clic”.
Uno scatto, un secondo, un istante e un attimo per bloccare l’attimo. Con questa filosofia si presenta al pubblico la mostra di Giulio Manglaviti presentata al castello aragonese e patrocinata dall’assessorato alla cultura del comune di Reggio Calabria.
Tra gli antichi muri, dentro il nobile palazzo, opere che ritraggono il paesaggio, l’uomo, il sentimento, la tenerezza ed ancora il continuo fluire della vita nei diversi aspetti.
Non è solo, quindi, una semplice mostra quella proposta da Giulio Manglaviti ma un momento di vera riflessione; un voler comunicare al mondo il desiderio di libertà e agli uomini la voglia di correre verso alte mete.
Le fotografie rappresentano un “pezzo” di bellezza, colta solo e soltanto in quel millesimo di secondo ossia nel tempo che corre alla velocità della luce e che, una volta trascorso, non ritorna più indietro.
Lette in questo contesto le fotografie proposte da Giulio Manglaviti assumono vero significato perché rappresentano una vera e propria opera d’arte.
In questo modo l’artista Manglaviti spiega in poco tempo la sua vita e la sua storia di uomo e di artista che corre così come le sue foto verso un punto bel definito.
Il messaggio che viaggia dentro ogni opera è chiaro. Non si tratta di foto necessitanti di narrazione per essere comprese ma di foto che bene si armonizzano tra loro perché unite dal filo della speranza, della gioia e soprattutto della corsa verso uno stesso traguardo.
Quest’ultimo è il solo ad essere affidato alla mente del visitatore perché l’opera dibatte solo ed esclusivamente con l’osservatore.
Si tratta quindi di opere che permettono il dialogo, che stimolano l’osservatore a porsi delle domande ma soprattutto a comprendere che l’arte è capacità di cogliere i momenti e soprattutto quelli più belli.

Vincenzo Malacrinò

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